Descrizione: "Non c'è niente al mondo come le tette di una diciottenne" ha detto il tassista strombazzando a una ragazza abbastanza ingenua da voltarsi, "mi creda, se ne fa una o due come quella al giorno, e le ricrescono i capelli" ha riso toccandosi la pelata.
In quel momento la radio trasmette la notizia di un elicottero precipitato e il tassista comincia a imprecare perché sa che la moglie si preoccuperà per il figlio militare. Infatti suona il cellulare e i due iniziano a litigare sull'ansia per il figlio, sulla guerra israeliana in Libano, su chi deve telefonare per avere notizie del ragazzo.
Le liti con la moglie sono intervallate dai commenti del tassista sulle tette delle diciottenni.
L'umorismo di Etgar Keret è fatto di sprazzi di dura realtà israeliana, irruzioni improvvise di surrealismo, trivialità quotidiane e universi fantastici, malessere esistenziale, paura e vitalità.
Le storie di questa raccolta, già pubblicata dalle Edizioni e/o con il titolo Io sono lui, sono percorse da surrealismo e senso dell’assurdo, forse i soli strumenti con cui si può raccontare una reltà così paradossalmente tragica come quella di Israele oggi.
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