Note di regia del documentario "Fondamenta delle Convertite"
Dopo due anni di trattative, mi č stato concesso di filmare la prigione della mia cittā natale. Una tale durata delle riprese era indispensabile per cogliere le sfaccettature di un'istituzione ambigua e paradossale, un carcere "aperto". In bilico tra rituali stabiliti e anomalie, il quotidiano di questo microcosmo č spesso dinamico, vivace, in opposizione al peso della reclusione e della solitudine. Filmando, ho cercato di mostrare questa dicotomia e la complessitā delle relazioni all'interno di una realtā cosė singolare.
Penelope Bortoluzzi