Roma Fiction Fest, quando la violenza si sostiuisce al Troppo Amore
La mano c'è e si vede. "
Troppo Amore", presentato al
Roma Fiction Fest, è un film per la Tv in 2 puntate diretto da
Liliana Cavani. Fa parte della collana "
Mai Per Amore", 4 film per
Raiuno prodotti da
Claudia Mori e diretti, oltre che dalla regista di "
Francesco d'Assisi" ormai trasferita in tv, da
Margarethe Von Trotta e, due, da
Marco Pontecorvo.
Il tema generale è la violenza sulle donne e in "
Troppo Amore" l'argomento è lo stalking, quel particolare tipo di persecuzione di una persona verso un'altra che è da poco riconosciuto e perseguito dalla nostra legge come reato.
Interpreti principali
Antonia Liskova e
Massimo Poggio, esempi di quella normalità in cui spesso si nasconde la violenza. Lei è una ragazza come tante che studia e lavora, mentre lui è un professore universitario famoso e ricco che la fa innamorare per poi chiuderla in un cerchio di violenza inaspettata.
Il film verte sull'attesa della prossima violenza o sulla reazione della vittima che, come accade nella realtà, non ha sempre la voglia o la forza di chiudere, cercando assurde giustificazioni per il comportamento del partner.
Troppo Amore è curato nella sceneggiatura, nei dialoghi mai banali, e nella collocazione dei personaggi minori, interpretati da
Chiara Mastalli,
Anna Melato, Francesca Beggio, Edoardo Natoli, Carla Cassola, Maurizio Fanin e
Paco Reconti.
E' evidente un lungo lavoro di ricerca per la creazione della storia, credibile oltre che probabile e che nel corso delle due puntate non scende mai di ritmo.
Massimo Poggio è giusto nell'interpretare il professore dalla doppia personalità; un esempio di personaggio
noir raro nella nostra tv, dove in genere chi comincia buono, altrettanto buono finisce.
Poggio è abile ad attrarre la ragazza, ad affascinarla e poi a esplodere con la sua follia, fino alla persecuzione e alla violenza estrema.
28/09/2011, 12:42
Stefano Amadio