Daniele Gaglianone racconta "I Nostri Anni"
Non è un film semplice né immediato "I Nostri Anni" di Daniele Gaglianone, lungometraggio di esordio nel cinema di finzione del regista piemontese, datato 2000.
Un film in cui Gaglianone
mette a frutto gli anni passati a lavorare all'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di Torino, traendo spunto dalle interviste a veri partigiani realizzate in quel periodo.
"I Nostri Anni" è
un film che parla di guerra, dell'odio che si può provare anche a decenni di distanza per il proprio nemico, di giovinezze rovinate da un conflitto. Alberto e Natalino sono due ex-partigiani che hanno l'opportunità di vendicarsi cinquant'anni dopo sul capitano fascista che torturò e uccise i loro compagni: un'opportunità che farà rivivere loro gli anni più intensi delle loro vite.
Quello che colpisce di più di questo film, però, è
il meccanismo utilizzato da Gaglianone per raccontare la sua storia: due piani narrazione, con il presente ("i" presenti) e il passato che si intersecano, e - soprattutto -
l'uso straniante del montaggio, della fotografia e del sonoro, con colori cupi e sgranati, immagini che saltano da un'epoca all'altra (apparentemente) senza un costrutto e voci che sembrano pensieri.
Un meccanismo che
nei primi minuti lascia interdetti, ma che col passare del tempo permette allo spettatore di entrare nella storia e nella mente dei suoi protagonisti con grande efficacia.
10/03/2012, 11:33
Carlo Griseri