Note di regia di "Io e Manfredi"
Era da tempo che cercavo un approccio con il professor Lovaglio, ma volevo ritagliarmi uno spazio che potesse essere privilegiato rispetto all’osservarlo durante il suo lavoro.
L’occasione di stargli accanto in un processo complesso che richiedeva una presenza costante vicino all’opera diventava occasione unica.
Quando ho iniziato a filmare sapevo che cercavo qualcosa di più rispetto al mettere in scena la realizzazione di una scultura, qualcosa che potesse raccontarmi i particolari che la rendevano per l’artista indimenticabile. La quotidianità vissuta nel suo podere di borgo San Giusto nei pressi di Foggia con gli animali e il silenzio della campagna circostante, mi dava giorno per giorno il modo di capire i tempi che avrebbe avuto il montaggio. Per questa mia volontà mi sono inevitabilmente costretto a girare da solo, ad essere l’unico elemento della mia troupe.
Luciano Toriello