BFF 34 - "Ogni Opera di Confessione", osservare e raccontare
Ogni Opera di Confessione è un oggetto complesso:
lo "confessano" i curatori del documentario, Marco Trulli e Claudio Zecchi (i registi invece sono
Mirco Marmiroli e Alberto Gemmi), e non si potrebbe sintetizzare meglio.
Raccontare le
ex Officine Meccaniche Reggiane quasi senza mostrarle, e senza mai "parlare". Un'opera, un oggetto realizzato con dettagli di vita, con un lungo respiro per le immagini (si sfiorano i 90 minuti di durata, che sono al tempo stesso un'eternità e un attimo). Si cerca di cogliere l'attesa di un articolato processo di riqualificazione, mentre una famiglia rom sosta in un camper, mentre alcuni spazi prendono vita sotto traccia, mentre un anziano operaio sogna di volare...
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Un’opera che poggia sulla certezza formale del linguaggio cinematografico, ma allo stesso tempo capace di declinare e muovere contenuti che si rivolgono in maniera quasi plastica ad un tempo, ad uno spazio e ad una gestualità che escono dalla specificità di quel linguaggio per abbracciarne altri": la sfida è lanciata, l'opera conclusa.
29/05/2016, 19:05
Carlo Griseri