TRE GIORNI DOPO - Nel Vortice della Mala
In "
Tre Giorni Dopo", gioco d’azzardo, mafia e droga assumono contorni decisamente leggeri, forse troppo. Dalle scommesse si innesca un circolo vizioso che ingloba chiunque (persino il prete) nell’affannata ricerca per trovare il denaro necessario per uscirne.
Una corsa di tre giorni tra imprevisti e colpi di scena non proprio imprevedibili.
L’elemento noir del cadavere nel portabagagli non riesce ad essere serio, grazie a un cellulare che squilla con un’improbabile suoneria, come non lo sono del tutto gli strozzini, minacciosi ma dalla mentalità dell’italiano medio-basso.
Le peculiarità dei tre protagonisti (
Francesco Turbanti, Davide Gagliardini e Valentino Campitelli) li rendono un trio male assortito, ma comico. La morale della storia, poi, ruota attorno al fatto che dal disagio non si esce completamente, pur migliorando le cose.
Eppure la leggerezza, l’ironia che rende comici la maggior parte dei momenti, e la normalità degli sfortunati protagonisti, rende "
Tre giorni dopo" di
Daniele Grassetti un film a portata di mano, per ridere senza tanti pensieri.
Chiara Di Berardino05/06/2016, 09:30