BFM36 - Incontro con LIV ULLMANN al BFM 2018
È una grande emozione vedere dal vivo e fare due chiacchere in compagnia di
Liv Ullmann.
Donna meravigliosa e musa nei film di
Ingmar Bergman. Alla soglia di quasi 80 anni ha ancora il suo fascino e una forza interiore con un’energia invidiabile. Inizia la sua carriera come attrice di teatro all’età di 17 anni a Londra, dopo aver abbandonato gli studi. Il suo debutto sulla scena cinematografica avviene nel 1959 e da quella data, dopo molte interpretazioni, l’incontro con il regista Bergman le dona maggiore visibilità sullo schermo, dandole l’opportunità in seguito di diventare anche regista e sceneggiatrice. Ha lavorato anche con nostri registi italiani quali Mario Bolognini e Mario Monicelli, subendo l’influenza artistica ed particolare ammirazione per Federico Fellini.
Racconta che sta scrivendo un libro sull’invecchiare felici “
Blue hour - l’ora blu” perché “
è molto vicina alla notte ma ci sono moltissime opportunità che non potevo fare prima… non essere una fredda egoista, non pensare solo a me stessa, pensare agli altri, in ogni film si vede sempre…” ed alla domanda se ci fossero cose nel passato che avrebbe voluto cambiare “
credo di no perché nella vita c’è quella destinazione ignota…io oggi stesso sono molto sorpresa che a dicembre compirò 80 anni ma forse fa parte appunto di quella magia sconosciuta, queste sono della nostra interiorità e poi si rivelano a noi chissà quando, è un continuo andare avanti…”.
Alla domanda di nuovi progetti , specialmente su nuovi film è molto convinta e decisa “
no, non dirigerò mai più, sono sicura di questo… per me che sono stata attrice e regista, e pure anziana adesso, o mio Dio è difficilissimo…”.
Un accenno importante va fatto, purtroppo, sulle continue e ripetute molestie sulle donne. E quanto dichiara la Ulmann su questa umana tragedia è efficace e di buonsenso, senza cercare di sottovalutare il grave problema “
Ci sono donne a differenza di noi privilegiate attrici e/o registe che per prendere l’acqua ai figli devono camminare lontane da casa per ore, e lì’ possono essere violentate ed uccise. Dobbiamo includere anche loro, che non hanno voce in zone di guerra e non vanno mai davanti alle telecamere… Mi preoccupo quando guardo la gente fuggita da casa con in bambini a cercare aiuto in un altro Paese, e noi li guardiano con odio, invece di accoglierli come un’opportunità di fare il bene”.
Liv UIllmann è stata, ed ancora più lo conferma ascoltandola oggi, non solo un’attrice magnifica ma soprattutto una grande donna, testimone attenta del tempo, non solamente attraverso il mezzo del cinema. Donna capace e consapevole di “
vestire” serenamente e felicemente la sua età, con tanta disponibilità ed attenzione verso gli altri, senza paura delle rughe.
18/03/2018, 09:21
Luca Corbellini