BERLINALE 70 - Quella Rabbia che "Semina il Vento"
Una storia interessante, attuale che riesce a mescolare un dramma personale, giovanile, a un’emergenza ambientale. Nica (
Yle Yara Vianello) manca da casa da tre anni, ha studiato agronomia lontano e al ritorno si trova di fronte l’emergenza dell’uliveto di famiglia, attaccato irreparabilmente da un parassita.
L’Ilva di Taranto incombe in campo lungo su tutta la vita della zona e una sorta di rassegnazione contro la natura che si sta riprendendo con le cattive quanto sottratto, si diffonde anche in casa. La madre è a letto depressa, il padre non vede l’ora di estirpare malamente gli ulivi ammalati per poter risolvere i problemi economici.
Nica non ci sta. È un segno della sua età, si ribella prima al parassita e poi al padre e altra caratteristica dei suoi 21 anni critica e attacca ogni cosa sul suo cammino, tranne coloro che appaiono, in fin dei conti, inoffensivi. La nonna è il suo collegamento con una natura antica che sembra essere svanita.
Il film di
Danilo Caputo è estremamente leggero nella sceneggiatura e risente di un cast che fatica a dare profondità ai personaggi. Anche la protagonista, malgrado la gista espressività, paga spesso una impostazione del personaggio che si sviluppa su un solo tema, fatto di insoddisfazione e rabbia.
23/02/2020, 10:11
Natalia Giunti