TORINO FILM FESTIVAL 38 - La mia solitudine sei tu
Bella, brutta? Un quartiere. Come tutte le periferie italiane in estate, sono la solitudine e la povertà a scandire i tempi e a suggerire stati d’animo e d’umore.
San Donato, periferia di
Bologna, non è differente malgrado un certo ordine e una notevole pulizia. I casi umani sono spesso drammatici: depressi, accumulatori seriali, emarginati ma addolciti da un percepibile benessere, o almeno ridotto malessere, economico. Qualcuno dorme in strada, qualcuno gira sui marciapiedi con il carrello della spesa pieno di rifiuti, qualcuno balla da solo ma sempre con dignità e con un trasparente tranquillità sociale.
Le canzoni pop di vecchi
Sanremo accompagnano le giornate che Donatini ci mostra annegate nel caldo e nella desolazione. I capitoli e i personaggi si separano attraverso un sipario nero. Sono ai margini, ma ben inseriti nelle vie del malessere e dell’alienazione.
C’è una certa poesia nelle immagini di
"San Donato Beach", certo aiutate a riscattare dalle canzoni della colonna sonora, hit dei favolosi 60 come "
Se Perdo te", ideale per qualsiasi immagine in movimento e non.
Fabio Donatini si muove traIncontri da bar e personaggi da strada in un quartiere assolato per raccontare il nostro paese nella bellezza dell’estate diversa, quella cittadina, quella meno fortunata che rimane lontana, estranea dal relax e dal divertimento forzato delle vacanze, aspirazione della vita di massa della civiltà contemporanea.
21/11/2020, 00:10
Stefano Amadio