DOPO LE NUVOLE - Vitelloni di oggi
Cosa farebbero i vitelloni di
Federico Fellini ai giorni nostri? Una domanda alla quale cerca di rispondere il regista
Matteo Paba che in "
Dopo le nuvole" racconta la sua versione contemporanea del classico del Maestro. In una placida Rimini Fred, Bianca, Max, Fausto, Dora e Carla vivono con apatia la fine delle superiori, tra l’angoscia verso il futuro e aspirazioni che sembrano impossibili. Come succede a Fred, un promettente disegnatore che si trova bene nel suo piccolo universo ma sente di dover andare via per trovare una strada, per realizzarsi. C’è tra loro chi pensa di avere vita in mano e di poter raggiungere qualsiasi obiettivo, chi non sa ancora cosa fare da grande e chi si ritrova alle prese con una gravidanza inaspettata.
Le citazioni dei film di Fellini sono tante: da 8 ½” a “La dolce vita, scene oniriche, incubi ad occhi aperti, una moderna Saraghina sulla spiaggia, situazioni grottesche e domande esistenziali. Come Alberto, Moraldo, Fausto, Leopoldo e Riccardo ne "
I Vitelloni" i protagonisti di "
Dopo le nuvole" comunicano tutta l’alienazione e lo smarrimento delle nuove generazioni, il senso di frustrazione che i piccoli comuni o le province suscitano in chi si affaccia alla vita, tanto da lasciarsi spesso andare senza lottare a un angosciante torpore. Per chi come Fred ha una vena artistica, disegna e fa caricature come il giovane Fellini, la fuga sembra l’unica soluzione, come quella di Moraldo.
Realizzato da giovani emergenti, il film di
Matteo Paba è un delicato omaggio al cinema di Fellini, soprattutto alla prima parte della sua produzione, con una messa in scena sicuramente acerba e dialoghi didascalici, troppo “ingabbiati” nel linguaggio felliniano. L’essenza del Maestro riminese però è rispettata e in questi giovani disorientati e profondi si riesce a vedere l’eredità che ha lasciato nelle nuove generazioni.
06/02/2022, 08:57
Caterina Sabato