LA BALLATA DEI GUSCI INFRANTI - Il sisma che sconvolge
Ne "
La Ballata dei Gusci Infranti", che si alimenta della tragedia del terremoto e delle macerie che lascia dietro di sé, paradossalmente, sembra tutto costruito a modo. Dalla recitazione ai rapporti tra personaggi, dai dialoghi al montaggio, il film diretto da
Federica Biondi, non lascia spazio a un realismo che potrebbe coinvolgere e farlo entrare in contatto con lo spettatore. Le storie si intrecciano sì ma in un ambiente asettico, privo di quella patina di vissuto che potrebbe farle scivola integrandosi una nell’altra.
E questa rigida costruzione della messa in scena finisce per fare da filtro tra gli eventi, più o meno interessanti, e la possibilità di chi guarda di entrare nei meccanismi che muovono personaggi e la natura che li circonda. E come spesso accade al cinema italiano anche indipendente, i personaggi tendono a mantenere le stesse caratteristiche durante tutte le fasi della storia, simili a se stessi dall’inizio alla fine, impostati nel momento della lettura a tavolino e trascinati senza alcun cambiamento fino all’epilogo. Lo svampito sarà sempre svampito, lo scrittore sarà perennemente impegnato a scrivere qualche verso, la contadina sarà sempre oberata di lavoro e stanca.
L’evento che cambia le carte in tavola riesce minimamente a mutare il profilo di alcuni di loro, ma non si tratta di una variazione naturale e umana, causata dal tempo, dalle situazioni, dagli interlocutori, ma causata giustamente da un terremoto che per sua natura non può far altro che rovinare la vita di tutti noi. Anche il terremoto dunque sembra prevedibile nel suo intervento, lasciando dietro di sé quello che ci aspettiamo, macerie e lutti.
Lina Sastri e Giorgio Colangeli fanno di tutto per essere credibili nella loro tranquilla vita di coppia,
Caterina Shulha e Simone Riccioni sono la giovane e bella coppia, e ci piace pensarle tutte così, in attesa di un figlio e alle prese con eventi tipici, con l’immancabile ecografia del nascituro che mai vediamo nelle storie di coppia.
21/03/2022, 18:33
Stefano Amadio