DIABOLIK - Ginko all'Attacco in una caccia spietata
Un grande sforzo produttivo, tante aspettative e la speranza di andare a catturare quel pubblico che da decenni ama, legge e compra il fumetto
Diabolik. I fratelli Manetti cercano una chiave antica per raccontare una storia che sembra datata ma che con i dovuti accorgimenti potrebbe essere attualizzata e aggiornata alle esigenze del pubblico di oggi.
Una scelta personale, certo, d'autore ma che, se ancora funziona sulla carta fa fatica a coinvolgere sullo schermo. Troppo statica, parlata e ambientata in un immaginario che se non messo in rapporto con quello contemporaneo, rischia di sembrare di cartone. Un po' come paragonare Batman della tv anni 60 all'ultimo Joker di Todd Phillips, uno fa sorridere l'altro coinvolge al massimo.
Anche la legnosità dei dialoghi, molto scritti e poco detti, le tante ripetizioni che annullano ogni sottinteso (come se gli spettatori fossero rimbambiti) portano "
Diabolik, Ginko all'Attacco", su una strada che attutisce la suspence, semplifica la trama poliziesca e lascia ogni tipo di appeal alla nostalgia, che non tutti hanno, e a una passione che, se raccontata così, sopravvive soltanto per pochissimi.
12/11/2022, 12:56
Natalia Giunti