VENEZIA 80 - "L'Ordine del Tempo"
Sabaudia, villa sulla spiaggia, di quelle belle, ricche, abusive. Lì, a due passi, il promontorio del
Circeo, a dare sicurezza con il suo profilo di magia. In terrazza un gruppo di amici è riunito per festeggiare il compleanno della padrona di casa che fa 50 anni. Si parla di tutto, la cultura e l'acume circolano senza sosta, ognuno sa quello che deve dire ed è in grado di dire la sua, di pontificare con un bel bicchiere di vino in mano.
A quel punto, dopo cinque minuti, tu spettatore speri che arrivi uno tsunami e ingoi la casa con tutti i suoi occupanti.
E invece non dall'acqua ma dal cielo arriverà la minaccia per questo gruppo di amici e per tutta l'umanità: un enorme
meteorite viaggia in rotta di collisione con la terra. Tutto finirà?
Tutto, dunque, torna in gioco. I rapporti sentimentali, il futuro, il passato dal quale giungono svelati mille segreti, quasi tutti sconvolgenti ma alla fine corretti, nell'ottica di una libertà offerta dalla cultura che supera le grettezze legate al gender, alle corna, alla famiglia allargata. Di fronte alla morte di tutti che ci importa con chi siamo andati a letto.
Certo
Liliana Cavani, malgrado i 90 anni suonati, dirige in modo limpido e senza sbavature, portando avanti con energia e lucidità il racconto, doti che sembrano spesso mancare ai registi giovani. Personaggi e dialoghi fanno sorgere parecchi dubbi e non si capisce se siano costruiti così odiosi apposta per simulare una rappresentanza umana che in fondo ci piacerebbe veder bruciare nel fuoco di un impatto meteoritico, oppure gli autori credono in loro e nelle loro frasi sempre pertinenti, recitate in una sequela ordinata tra divani, cocktail e amichevoli pranzi in terrazza.
Gli interpreti non danno una mano ai personaggi e viceversa raggiungendo l'apice quando, in vista di un imminente impatto, se ne vanno tutti a dormire.
30/08/2023, 17:12
Stefano Amadio