VENEZIA 80 - "Felicita'", esordio di Micaela Ramazzotti
Nel film di
Micaela Ramazzotti si sente l'esigenza di raccontare delle storie, se non vissute, viste da vicino. Il disagio creato da una famiglia disfunzionale, da genitori inadeguati e pericolosissimi per la salute psicofisica dei figli.
Felicità ha un suo fascino strano, è ricco, anche se un po' caotico, ma risulta sincero e coinvolgente nei temi e nelle forme di realizzazione.
È caotico perché non inquadra chiaramente e da subito i veri protagonisti del film, i genitori interpretati da
Max Tortora e Anna Galiena, che sono i burattinai della situazione, causa di ogni problema anche se coperti da un velo di bonarietà familiare che sembra addolcire ogni spietatezza ed egoismo.
Micaela Ramazzotti si ritaglia un personaggio sulle forme dei suoi precedenti migliori; svampita, un po' pazza, in preda a una sessualità fatta e subita che lascia sempre sconcertati. Sembra lei all'inizio il personaggio principale, ma in realtà è solo la locomotiva che porta il treno fino alla chiusura del film.
Dentro ai vagoni si muovo benissimo Tortora e Galiena, bonaccioni all'apparenza e senza scrupoli nella realtà.
Matteo Olivetti è molto bravo nella fissità di chi soffre il male di vivere. Sergio Rubini, si trova a suo agio nei panni del professore universitario e fidanzato nella burrasca della Ramazzotti.
Un esordio buono che dimostra tanta voglia di raccontare e anche, ormai, e una certa dimestichezza con apparato cinematografico.
02/09/2023, 12:34