Note di produzione di "Diva Futura"
Groenlandia è sempre alla ricerca di un immaginario innovativo, sincero ma anche provocatorio, e nella selezione dei progetti vengono favoriti i nuovi linguaggi, le proposte che portano punti di vista originali, anche provando con la prospettiva di oggi a dare una lettura diversa a temi noti da anni ma spesso rimossi dal racconto nazionale.
La società attuale, quella del passato e quella del futuro, hanno bisogno di essere narrate da molteplici punti di vista, soprattutto quelli rimasti inascoltati nei decenni precedenti. E in questo senso anche il rapporto con il femminile e con la sua rappresentazione deve potersi evolvere.
Nel film di Giulia Steigerwalt abbiamo sentito questo: un punto di vista completamente nuovo su qualcosa di noto, il mondo di "
Diva Futura", di Riccardo Schicchi e delle sue dive, raccontato però in una dimensione intima ed emotiva, ma anche antropologica e ovviamente sociale.
L’erotismo, l’ascesa, la caduta, riletti emozionalmente e personalmente. Un’immersione nello spirito di quel tempo, che era libero, audace, leggero e provocatorio. C’era il piacere per la scoperta, per lo scoop, per la messa in crisi della morale e delle ipocrisie, agendo quasi da avanguardia. Ma allo stesso tempo mancava forse la consapevolezza delle conseguenze.
Da questa idea parte il nostro racconto: ricreare un mondo, raccontarne le emozioni, ma anche gli esiti, spesso amari o addirittura tragici. Con la consapevolezza che oggi il porno è divenuto un supermercato di prodotti a basso budget aperto a tutti, dove è possibile comprare qualunque cosa, ma allo stesso tempo è un impero economico, un meccanismo di controllo delle masse silenzioso e inarrestabile. È quindi affascinante secondo me andare all'origine di questo fenomeno nel nostro paese, partito con intenti antitetici, leggeri, in qualche modo artistici, che si sono poi trasformati nell'opposto, con un riflesso puntuale e tragico sulle vite dei protagonisti.
Da un punto di vista produttivo, dopo un lungo lavoro sul testo, abbiamo cominciato con Sara Casani (casting director del film e tra le fondatrici di Lynn) a cercare i volti che potessero ricreare questo mondo, attraverso epoche diverse, cambiamenti di costumi estetici e culturali.
L’iconicità di questi personaggi ci ha spinto a lavorare oltre l’immagine, cercando interpreti che potessero raccontarne l'anima, avvicinandosi anche ad aspetti più familiari, controversi, intimi.
Per Riccardo Schicchi cercavamo un interprete che raccontasse con istinto una follia fanciullesca, un'ingenua scaltrezza, e Pietro Castellitto era perfetto. Un attore estremamente naturale e talentuoso, che è riuscito ad avere uno sguardo molto preciso e impattante sul personaggio.
Su Moana Pozzi, Eva Henger e Ilona Staller la ricerca è stata imponente, abbiamo provinato attrici sia in Italia che in Europa: quello che cercavamo era di far coincidere eterogenei livelli di interpretazione, evitando la pura e semplice imitazione, ma andando a cercare espressioni e profonde sfumature emotive. Capezza, Litvan e Kordić ci portano con grande precisione e bravura proprio questo insieme di elementi. Barbara Ronchi meriterebbe un capitolo a parte: con la sua professionalità, umanità, dolcezza e ironia poteva essere solo lei la nostra Debora.
Produttivamente, quando si racconta una storia così complessa e ambientata in un ampio arco temporale, le sfide sono tante e stimolanti, principalmente legate alla ricostruzione scenografica, ma non solo. Abbiamo avuto la fortuna di collaborare con una grande squadra composta da eccellenze, straordinari capi reparto che hanno contribuito alla creazione del mondo di Diva Futura, e che siamo convinti vi faranno ridere, emozionare e partecipare.
Chi può dirsi libero dai tabù, sopra i codici morali, oltre il senso comune del pudore? Il caleidoscopio di personaggi di questo racconto proverà con la propria ascesa e caduta a dirci che mai nessuno può dirsi libero, neanche chi per un attimo ci ha spregiudicatamente e oltraggiosamente provato.
10/01/2025, 17:35