PESARO 61 - "Non essere cattivo di nuovo in sala in autunno"
Il co-produttore
Simone Isola e il co-sceneggiatore
Giordano Meacci hanno accompagnato alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro la proiezione speciale, a dieci anni dalla sua uscita, di "
Non essere cattivo", terzo e ultimo film di Claudio Caligari proposto nella sezione Cinema in Piazza.
Dieci anni dopo eccoci qui: "Non essere cattivo" però non nasceva come un film da piazza...
Meacci: Il sogno di Claudio era quello di raggiungere le sale. Quando ci siamo trovati senza di lui e lo abbiamo visto proiettato eravamo certi di una cosa: avrebbe voluto tanta gente di ogni tipo e di ogni generazione guardare il suo film.
La continuità di visioni del film, anche oggi a dieci anni di distanza dalla sua ultimazione, sono sicuro che è la cosa gli farebbe più pacere anche adesso.
Come vi spiegate che sia stato percepito come un classico fin da subito?
Isola: Felice che sia stato considerato così già alla sua uscita, ma paradossalmente pur avendo un'impronta anni Novanta ha creato una generazione di attori importantissimi oggi. Come se fosse un lascito, un testamento non tanto suo ma di un'idea di cinema: per questo stiamo ancora cercando con un'associazione e tante iniziative, come la proiezione qui a Pesaro, di portare avanti non il suo ricordo ma i suoi principi, il suo lavoro.
Un cast perfetto, con il duo formato da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, ma anche Roberta Mattei, Silvia D'Amico, Emanuela Fanelli... quanto sono stati gli attori decisivi per il suo successo e quanto è il film ad aver aiutato loro?
Meacci: Claudio aveva una regola d'oro, classica per il cinema: se sbagli il cast bruci il film. Per questo li ha cercati con grande cura, come ha curato la sceneggiatura ma anche la grana della fotografia o la luce nell'inquadratura. Non ha una causa o un effetto, è un tutto unico. Con Francesca Serafini, mia sorella extra-anagrafica con cui ho lavorato insieme a Claudio, ci rendiamo sempre conto di quanto importante sia che ogni singola parte del film abbia la stessa passione, lo stesso impegno, lo stesso amore. Se no si rischia di rovinare tutto per un singolo particolare sbagliato. Così è andata in questo caso, per questo quando è uscito è diventato un classico immediato, la gente che lo vedeva pensava che ci fosse sempre stato.
"Non essere cattivo" secondo voi fa lo stesso effetto oggi sul pubblico come dieci anni fa?
Isola: La cosa interessante di questo film è che è legata al suo momento storico ma è anche universale. Tempo fa ho visto un ragazzo che non lo aveva visto all'uscita con lo stesso tatuaggio del protagonista, un segno che parli ancora oggi a chiunque lo guardi. Per questo in autunno stiamo lavorando per riportarlo in sala, per dargli un'altra opportunità nel suo luogo principe e per fargli incontrare un pubblico nuovo.
18/06/2025, 09:26
Carlo Griseri