GALLIO FILM FESTIVAL 27 - I premi
Donne protagoniste al
Film Festival di Gallio, di cui sabato sera 26 luglio 2025 si sono svolte le premiazioni nel paese dell’Altopiano dei Sette Comuni, con un comico televisivo rivelatosi ottimo regista e attore drammatico – Giovanni Esposito – a fare da contrappeso.
La Giuria del concorso per le opere prime (composta da Demetra Alberti, Paolo Bufalino, Marianna Folli, Sergio Frigo e Fabio Rosi) ha infatti assegnato il Premio Ermanno Olmi per il miglior film a “Gloria!” di Margherita Vicario, ambientato nel 1800, all’epoca dell’elezione a Venezia di Papa Pio VII, e incentrato su un gruppo di ragazze rinchiuse dalle famiglie in un istituto molto rigido, che però fornisce loro un’eccellente educazione musicale. Questa la motivazione del premio: “Per aver narrato con brio e fantasia la vita di giovani donne talentuose ma ingiustamente dimenticate dalla storia; per aver reso la musica protagonista, con una sapiente commistione tra generi; per aver saputo promuovere la complicità fra le attrici e valorizzarne l’interpretazione”.
A una regista donna per un’altra storia di giovani donne - Sara Petraglia per “L’Albero” - è stato assegnato anche il premio per la Miglior regia, “per aver rappresentato con una scrittura sofisticata, una sceneggiatura elegante e un’attenta direzione attoriale alcune giovani vite privilegiate ma segnate dalla tristezza e dalle dipendenze”.
A Tecla Insolia, protagonista assieme a Carlotta Gamba, è stato anche assegnato il premio per la Migliore attrice, “per averci accompagnato con generosità e delicatezza nel buio e nella solitudine dell’animo umano, unendo la concretezza delle dipendenze alla consolazione della poesia di cui è portatrice”.
Tutto al femminile anche il Gran Premio della Giuria Emidio Greco, assegnato a “Il canto di Alina” di Ilaria Braccialini e Federica Oriente, “per la capacità di un gruppo di lavoro giovane e motivato di raccontare con linguaggi diversi, intrecciando realismo e invenzione cinematografica, la determinazione e l’attaccamento alla vita di una giovane immigrata imprigionata nella tratta delle schiave sessuali”.
La Giuria ha anche segnalato con una Menzione speciale il film “Maternal” di Maura Delpero, “opera prima risalente al 2019 della regista che col suo film più recente “Vermiglio” si è guadagnata un consenso internazionale, fino alla candidatura al Premio Oscar; il film è anche visibile sulla Raiplay.
A riequilibrare le sorti di un’edizione egemonizzata dalle donne ci ha pensato l’attore comico napoletano Giovanni Esposito, al Festival in veste di regista e protagonista del film “Nero”, incentrato sulla figura di un piccolo delinquente che si scopre suo malgrado guaritore e che troverà un riscatto nel sacrificio di sè. La Giuria ne ha apprezzato “la capacità di interpretare, con adesione e credibilità, come i grandi attori comici sanno fare, le diverse sfumature di un personaggio tragico e concreto, travolto dal surreale”; un debutto dietro la macchina da presa che gli ha fruttato anche il Premio del pubblico e della Giuria dei giovani (il Premio Giovani è intitolato a Michele Serra).
Infine il Premio per la miglior sceneggiatura è andato a Tommaso Santambrogio per il film ambientato a Cuba “Gli oceani sono i veri continenti”, “per la capacità di comporre tre vicende all’apparenza slegate, anche da un punto di vista generazionale, in un racconto unitario e poetico, incentrato sui delicati temi della separazione e dell’abbandono, a cui concorre l’uso sapiente della fotografia”.
Il Festival di Gallio prosegue per tutta la settimana con le pellicole internazionali, fra le quali si segnalano “Il Mohicano” del regista corso Frédéric Farrucci (stasera alle 20.45), “Amerikatsi” dell’armeno Michael Goorjian (lunedì), il pluripremiato “No Other Land” del collettivo israeliano-palestinese formato da Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham (martedì sera), e “Freemont” dell’iraniano Babak Jalali (mercoledì sera). Giovedì sera tocca a “La fossa delle Marianne” della lussemburghese Eieen Byrne, venerdì sera a “Goodbye Julia” del sudanese Mohamed Kordofani, sabato alle 16 ad “Armand” del norvegese Halfdan Ullmann Tøndel e alle 20.45 a “All We Imagine as Light” della birmana Payal Kapadia e infine domenica alle 20.45 a “L’uomo di argilla” della francese Anais Tellenne.
28/07/2025, 18:30