EDERA FILM FESTIVAL 7 - I vincitori
L’
Edera Film Festival 2025, organizzato dall’Associazione Culturale Orizzonti in collaborazione con il Cinema Edera, sotto la direzione artistica della regista Gloria Aura Bortolini, dello storico del cinema Giuseppe Borrone e della direttrice del Cinema Edera e Presidente FICE Giuliana Fantoni, si è concluso sabato 2 agosto, dopo quattro giorni di immersione nel cinema indipendente prodotto da giovani registi under 35.
Le Giurie Tecniche hanno decretato i film vincitori e le menzioni speciali per ciascuna delle categorie in concorso:
SEZIONE LUNGOMETRAGGI
Premio per il Miglior Lungometraggio assegnato dalla giuria composta da Davide Novelli, Mandala Tayde e Saskia Terzani a "
L’ALBERO" di Sara Petraglia: È molto raro trovare un esordio alla regia così compiuto come “L'Albero” di Sara Petraglia. L'equilibrio di questo film parte dalla sua scrittura, che porta la firma della stessa regista, e che scorre lungo la storia senza eccessi, naturalmente, con il ritmo della generazione che intende raccontare. La trasformazione della pagina in immagini ha rispettato tutto ciò, mostrandoci i meccanismi del malessere giovanile e della dipendenza senza volerci spaventare, con la sola ambizione del racconto, come i bravi cineasti sanno fare. Sara Petraglia ha dimostrato questa lucidità anche nella scelta e nella direzione del cast, che ha visto Tecla Insolia e Carlotta Gamba perfette protagoniste, dall'aspetto "normale", di una storia "normale", ma interpretata in maniera magistrale. Per questi motivi siamo felici di assegnare a Sara Petraglia e alla Bibi Film di Angelo e Matilde Barbagallo il premio di Miglior Film dell'Edera Film Festival.
Menzione Speciale a "
CIAO BAMBINO" di Edgardo Pistone: La giuria ha deciso di dare una menzione speciale a "Ciao Bambino" di Edgardo Pistone. Un'opera prima finemente realizzata, in cui il trattamento formale delle immagini rivela la visione, ma anche il controllo del regista. Assecondato dalla raffinata fotografia di Rosario Cammarota, il film alterna inquadrature che sembrano composizioni di quadri - quadri che spesso si animano con l'uso di dissolvenze che rivelano secondi piani - a riprese dinamiche che restituiscono l'energia dei giovani protagonisti. Pistone fa scelte audaci, da cineasta d'autore, facendo uso del bianco e nero, del dialetto napoletano che necessita di sottotitoli, ma le fa con autorevolezza e sicurezza, e riesce a trascinare lo spettatore nel dramma della storia di formazione, il "coming of age" di Attilio. C'è sì del tragico, ma allo stesso tempo Edgardo Pistone riesce ad infondere nel film il desiderio di credere nella salvezza e in questo delicato equilibrio - tra destino marcato e voglia di riscatto - si coglie la sua raffinatezza e maturità narrativa-
SEZIONE DOCUMENTARI
Premio per il Miglior Documentario assegnato dai giurati Francesca Da Ros, Marco Fortunato e Alessandro Rocca a
OGNI PENSIERO VOLA di Alice Ambrogi: Il documentario di Alice Ambrogi si avvicina con grande sensibilità e rispetto alla quotidianità, fatta di vulnerabilità e resistenza, di sei giovani adulti affetti da disturbi psichiatrici, restituendo con grande autenticità il percorso di cura di ciascuno senza mai scadere nel pietismo e offrire soluzioni consolatorie o superficiali. Ne emerge un universo emotivo intenso, che sfida gli stereotipi che circondano un tema così delicato e complesso aiutando lo spettatore a rimettere in discussione lo sguardo convenzionale sulla salute mentale.
Menzione Speciale a "
LE PRIME VOLTE" di Giulia Cosentino e Perla Sardella: Le Prime Volte riceve la menzione speciale per l'uso originale della forma documentaria, che rilegge materiali d'archivio sovvertendo lo sguardo maschile della narrazione, con una prospettiva femminile. Attraverso la forma epistolare e di diario, le due protagoniste, Emilia e Caterina, instaurano un dialogo diretto con lo spettatore. La narrazione intima delle immagini familiari e apparentemente innocue, si trasforma in un racconto carico di nuovi significati e, al tempo stesso, in un atto di ribellione politica alle convenzioni sociali. Il coinvolgimento con l'opera nasce proprio dallo scarto tra ciò che è stato in apparenza raccontato dalle immagini e ciò che finalmente può venire alla luce e che ci lascia con una domanda aperta: Emilia e Caterina avranno scelto davvero la vita che volevano, o solo quella che hanno osato immaginare?
SEZIONE CORTOMETRAGGI
Premio per il Miglior Cortometraggio assegnato dai giurati Lalla Fiorin, Cristina Magoga e Alvise Wollner a "
RAPACITÀ" di Martina Mele: In bilico tra lirismo narrativo e denuncia sociale "Rapacità" immortala, con uno stile elegante e ricercato la metamorfosi della sua protagonista, magistralmente interpretata da Roberta Da Soller. Lo stile della giovane regista Martina Mele è visivamente ricercato e maturo, quasi "architettonico" nel voler costruire una gabbia non solo metaforica in cui collocare i suoi personaggi. Un film che porta con sé un messaggio di emancipazione e libertà senza bisogno di ricorrere alle parole, oggi fin troppo abusate. Contano i gesti, gli sguardi e soprattutto le azioni che ci portano ad abbandonare le vecchie convenzioni e a spiccare il volo verso la libertà. Un racconto al femminile di rara potenza visiva.
Menzione Speciale a "
LA BUONA CONDOTTA" di Francesco Gheghi: "La Buona Condotta” ha una sceneggiatura ben articolata, con punti di svolta inattesi. La costruzione gode di una cinematografia accurata e complessa in quanto ambientata in una sola stanza, che utilizza la scenografia per sottolineare la narrazione. La recitazione degli attori, credibile ed inserita nel ritmo della storia. Il cortometraggio porta in "tavola" una storia possibile trattata con uno stile di black humor. Ottima la regia.
SEZIONE FOCUS NORDEST
Premio per la sezione Focus Nordest assegnato dai giurati Sara D’Ascenzo, Giuseppe Ghigi e Elena Grassi a "
MOSTO" di Vernante Pallotti e Daniele Zen: Irriverente e immaginifico, ‘Mosto’ di Vernante Pallotti e Daniele Zen entra nel cuore delle radici del Veneto scardinandole dal profondo ma con tocco lieve. Il corto incide in un presente ripetitivo e claustrofobico con la forza dirompente delle immagini. E il vino da sangue ridiventa ebbrezza.
Menzione Speciale a CRUSH di Simone Marino: Poetico, melanconico e originale monologo di un imbarcadero veneziano che si sente solo calpestato dai tanti passeggeri e non amato dalle imbarcazioni a cui offre un approdo.
Accanto ai Premi delle Giurie Tecniche, tre
Premi Speciali, frutto della collaborazione con importanti realtà del panorama culturale, sociale ed imprenditoriale del territorio, caratterizzano questa edizione del festival:
Premio Astoria “Celebrating Life” al miglior film sul tema dell’inclusione, della tolleranza e della multiculturalità a "
I DUE ORIZZONTI" di Giselle Eliana Chan: Per la sua capacità profonda e autentica di raccontare l’incontro tra culture, l’esperienza della migrazione e il valore della solidarietà umana. Attraverso le storie parallele di Bamba e Yamile, immigrati a Chioggia in tempi diversi, il film ci guida in un percorso di difficoltà condivise, il permesso di soggiorno, la ricerca di lavoro, ma anche di rinascita possibile grazie all’accoglienza e al supporto ricevuti dalla comunità locale. I chioggiotti sono dei pescatori quindi aperti a culture diverse per tradizioni e storia veneziana. Il mare di Chioggia, che per Bamba diventa il “mare del mondo”, è il simbolo di un orizzonte comune che unisce, anziché dividere. “I due orizzonti” riesce a mostrare l’autenticità delle persone al di là delle differenze. Le sue immagini non raccontano “lo straniero”, ma l’umanità condivisa. È questo lo sguardo che vogliamo premiare: uno sguardo che include, che ascolta, che costruisce ponti.
Premio Fondazione Benetton Studi Ricerche “Paesaggi che cambiano” a "
BRENTA CONNECTION" di Cristian Tomassini: La Fondazione Benetton Studi Ricerche attribuisce il premio speciale “Paesaggi che cambiano” al film Brenta connection di Cristian Tomassini. Definita nelle note di regia “una commedia pulp di provincia” e ambientata nel profondo nordest, tra Padova e Vicenza, l’opera indipendente di Tomassini risponde agli obiettivi di questo premio speciale in modo originale e con un linguaggio non scontato, raccontando in filigrana un territorio in tutte le sue contraddizioni, mostrandone tensioni e miserie ma lasciandone anche intravvedere frammenti di natura selvatica che resiste, come provano a resistere - a modo loro - i personaggi strampalati che, in una notte d’estate, si aggirano in questi paesaggi fatti di acque e capannoni, coinvolti in una vicenda surreale e assurda il cui punto di partenza, incredibilmente, risale a un fatto di cronaca vero. Il lavoro di Tomassini e della sua squadra, nella sua atipicità, può far pensare al cinema dei Manetti Bros o a quello dei fratelli Coen ma, soprattutto, rievoca e mette insieme lo sguardo lucido e al tempo stesso indulgente di Carlo Mazzacurati su luoghi come questi e sulle persone che li abitano, e quello più duro, forse addirittura senza speranza, di Alessandro Rossetto. Al di là di tutte le citazioni e i rimandi possibili, Brenta connection è soprattutto un film anomalo e divertente, curato in tutti i dettagli, meno semplice e scanzonato di quanto possa sembrare, soprattutto nel raccontare, anche con affetto, luoghi e persone legati in modo indissolubile, strade deserte nelle quali si aggirano personaggi che, nonostante i loro tratti esagerati, surreali e grotteschi, sono molto verosimili e familiari a chi conosce la provincia veneta dove, sicuramente, li ha incontrati almeno una volta.
Premio Rotary Club Treviso Terraglio al miglior cortometraggio a tema sociale a "
SOGGETTO OBSOLETO" di Nicola Pegg: Al giovane regista Nicola Pegg per il suo cortometraggio “Soggetto obsoleto” nel quale il delicato tema della condizione degli anziani nella società contemporanea — segnata da sfide quali l’invecchiamento della popolazione, l’esclusione e l’isolamento sociale, la solitudine, la depressione, la fragilità economica e la carenza di servizi e assistenza — viene affrontato con originalità e ironia, facendo sapiente uso del paradosso, e offrendo così una riflessione profonda e toccante attraverso un linguaggio creativo e non convenzionale.
I vincitori dei Premi Speciali riceveranno dei premi in denaro vòlti a sostenere il loro percorso artistico. Fondazione Benetton Studi Ricerche offrirà, inoltre, al regista insignito del premio dedicato al tema del paesaggio l’opportunità di proiettare il proprio film all’interno della rassegna cinematografica “Paesaggi che cambiano” organizzata stagionalmente dalla Fondazione.
I
Premi della Giuria del Pubblico vanno a:
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CIAO BAMBINO" di Edgardo Pistone (Miglior Lungometraggio);
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OGNI PENSIERO VOLA" di Alice Ambrogi (Miglior Documentario);
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LARGOHEN DALLENDYSHET" di Deni Neli (Miglior Cortometraggio);
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SOGGETTO OBSOLETO" di Nicola Pegg (Miglior Cortometraggio Focus Nordest).
03/08/2025, 11:11