LOCARNO 78 - Il corto di Antonio La Camera nel collettivo
"Demain, il y aura quelque chose de nouveau"
Le mur du son, il cortometraggio diretto da
Antonio La Camera, sarà protagonista al Festival di Locarno 2025 come parte del progetto collettivo
Demain, il y aura quelque chose de nouveau. Questo film omnibus nasce durante la Locarno Spring Academy 2025, sotto la supervisione creativa del duo di registi Caroline Poggi e Jonathan Vinel, vincitori del Festival di Berlino.
Il progetto riunisce sei cortometraggi realizzati da giovani talenti, ambientati in due luoghi simbolici della città di Locarno: il Castello Visconteo e la Palestra Vacchini di Losone. Questi spazi si trasformano in una cornice ideale per esplorare temi profondi come le relazioni umane, l’amore inteso come scoperta di sé e di nuove soglie del desiderio, oltre a offrire una riflessione sulle potenzialità della scoperta e dell’immaginazione.
L’opera di Antonio La Camera è un racconto di dodici minuti ambientato in una grande palestra vuota, illuminata da luci che disegnano ombre lunghe e sfuggenti. Qui le protagoniste, Iris e Lea, giocano a nascondino: il tempo sembra sospendersi, mentre l’avvicinarsi di un aereo trasforma la realtà in modo misterioso e poetico. Il corto è in lingua francese e vede la partecipazione delle attrici Ilenia Andreano e Luna Scolari.
Le mur du son è prodotto dal Locarno Film Festival e dal CISA - Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive, co-prodotto da RSI Radiotelevisione svizzera con la collaborazione della Ticino Film Commission e realizzato insieme a Waterclock, Il Varco Cinema e Isola Produzioni. Tra i co-produttori figurano Andrea Garofalo, Andrea Gatopoulos, Marco Crispano e Toni D’Angelo. La distribuzione e la vendita sono affidate a Gargantua Film Distribution.
Antonio La Camera (1990) è un talento emergente nel panorama del cinema contemporaneo italiano e internazionale. Laureato con lode in Cinema e Arti Visive presso l’Università Roma Tre, ha perfezionato la sua formazione frequentando corsi di regia e sceneggiatura alla scuola di cinema Sentieri Selvaggi e il Corso di Alta Specializzazione in Regia Cinematografica Fare Cinema, diretto da Marco Bellocchio e tenuto dai Manetti Bros.
I suoi primi film brevi (Carne e polvere del 2015, Il sogno del vecchio del 2016 e Nel ritrovo del silenzio del 2018) sono stati proiettati in più di 150 festival nel mondo, conquistando più di 40 premi. Nel 2023 ha realizzato Las Memorias Perdidas de los Árboles, un cortometraggio italo-spagnolo girato nella foresta amazzonica peruviana, sotto la guida del celebre regista Apichatpong Weerasethakul, vincitore della Palma d’Oro a Cannes. Questo lavoro ha ricevuto il Premio per il Miglior Cortometraggio alla 80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella 38ª Settimana Internazionale della Critica, e ha proseguito il suo percorso in prestigiosi festival che qualificano per gli Oscar (da Bali a Budapest, da Tirana a Izmir a Drama…), gli European Film Awards e i Premi Goya, aggiudicandosi anche una preselezione ai Goya 2025.
Attualmente, Antonio La Camera è impegnato nella post-produzione del cortometraggio Primo Sangue e partecipa alla scrittura del lungometraggio I Have to Fuck Before the World Ends di Andrea Benjamin Manenti. Parallelamente, il suo progetto di primo lungometraggio Demoni & Polvere è stato selezionato per il laboratorio di sviluppo InProgress 2024 del Milano Film Network, dove ha lavorato sotto la guida del regista Michelangelo Frammartino, premio della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 2021. Demoni & Polvere è ora in preparazione con Waterclock.
Le mur du son rappresenta per Antonio La Camera un ulteriore raffinamento della sua poetica registica, inserendosi un’esperienza collettiva affascinante che valorizza la freschezza di sguardi giovani e originali, con il prezioso supporto della Locarno Spring Academy.
05/08/2025, 12:17