VENEZIA 82 - CONFINI, CANTI: Il racconto di una città di confine,
tra un passato drammatico e i sogni del presente
Trasmettere agli spettatori, attraverso le immagini di un film, una memoria collettiva dolorosa, come quella che contraddistingue la storia della città di Gorizia, è un’impresa quasi impossibile. Farlo in un cortometraggio d’animazione di soli dieci minuti, è ancora più arduo. Ma grazie al suo talento,
Simone Massi, artista pluripremiato (un David di Donatello, tre Nastri d’Argento e un Premio Flaiano), centra l’obiettivo, nel suo corto "
Confini, Canti", scelto come evento di chiusura della SIC - Settimana Internazionale della Critica.
Con la sua tecnica di pastelli ad olio su carta,
Simone Massi elegge la piazza della Transalpina di Gorizia come simbolo dei conflitti tra i popoli. Nel suo film realizza un racconto senza soluzione di continuità, nel quale a parlare sono gli oggetti, gli edifici, le strade, i paesaggi, i volti, di una città di confine, teatro di guerra, la cui storia ha conosciuto momenti drammatici, la divisione del centro urbano tra due nazioni, (l’Italia e la ex Iugoslavia) e la cui popolazione ha subito tragiche deportazioni e persecuzioni politiche.
Un racconto in bianco e nero, senza dialoghi eppure molto esplicito, per la sua capacità evocativa e il suo linguaggio (quello delle immagini) universale. Quando le guerre e i conflitti tra le nazioni dividono i luoghi e le persone, sono sempre gli ultimi a pagare il prezzo maggiore. Lo sgomento per le antiche sofferenze raccontate, proietta lo spettatore nella drammaticità dei conflitti in atto nel mondo. Fortunatamente c’è ancora la voglia di sognare, per andare oltre le divisioni, le barriere fisiche, le trincee e puntare lo sguardo al futuro.
05/09/2025, 18:02
Elisabetta Vagaggini