AUDIOVISIVO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE - Presentati i
primi dati della ricerca SWG commissionata da WGI
Domenica 21 settembre, presso il Cinema Farnese di Roma, si è tenuto un panel dedicato a intelligenza artificiale e audiovisivo, nell’ambito della manifestazione Da Venezia a Roma e nel Lazio, in corso fino al 30 settembre. L’incontro, moderato da Francesca Romana Massaro (Writers Guild Italia), ha visto la partecipazione di Francesco Ranieri Martinotti (Giornate degli Autori e ANAC), Alfredo Valeri (Sapienza Università di Roma), Giorgio Glaviano (Writers Guild Italia), Lorenzo Sportiello e Giulio Rizzo (100autori), Fabrizio Berruti (ANAC), Toni Biocca (AIDAC) e Stefano Mainetti (Associazione Compositori Musica per Film – ACMF).
L’incontro si è aperto con la proiezione di un video realizzato in sole quattro ore dal regista Andrea Traina, grazie all’intelligenza artificiale, che con ironia ha mostrato le reazioni di diversi professionisti del cinema all’impatto di questa tecnologia.
Il dibattito è stato alimentato dalla presentazione di un sondaggio inedito realizzato da SWG, commissionato da WGI in collaborazione con ANAC, 100autori e AIDAC, condotto tra il 21 luglio e il 4 agosto 2025 su un campione di 363 professionisti del settore – 51% sceneggiatori, 17% adattatori, 32% registi. Il professor Alfredo Valeri ha illustrato i dati, che offrono per la prima volta una fotografia chiara sull’uso dell’IA nell’audiovisivo italiano.
Tra i risultati più significativi emerge che un autore su due utilizza già strumenti di intelligenza artificiale, con modalità diverse a seconda del ruolo: gli sceneggiatori prediligono tool generalisti e gratuiti, mentre i registi si orientano verso software specialistici e dedicati. L’approccio è ancora prevalentemente sperimentale, con una logica di learning by doing, e solo 2 professionisti su 10 possono essere considerati veri esperti.
Il sondaggio evidenzia un atteggiamento generalmente positivo verso l’IA, seppur con forte richiesta di regole e tutele. Gli autori temono soprattutto il rischio di appiattimento creativo, la perdita di originalità e l’impatto sui posti di lavoro tradizionali, in particolare per adattatori, montatori, compositori ed esperti di effetti speciali.
Durante il panel, i relatori hanno sottolineato la necessità di una regolamentazione chiara e di un tavolo permanente di confronto tra istituzioni, associazioni e professionisti, per garantire equo compenso, trasparenza e un uso etico dell’intelligenza artificiale.
23/09/2025, 14:59