ARCHIVIO CINEMA D'IMPRESA - Al via il progetto "L’Archivio in scena"
La storia dell’archivio del
Piccolo Teatro di Milano, primo teatro stabile italiano, si intreccia, fin dalle origini, al tema della memoria teatrale. Vi è conservata, infatti, un’ampia sezione di materiali audiovisivi relativi a spettacoli, eventi collaterali e attività, a partire dall’inizio degli anni Cinquanta, per un patrimonio complessivo di oltre 6.000 supporti di diversa tipologia. Tra gli innumerevoli esempi si possono citare, per la regia di Giorgio Strehler, la registrazione audio di Vita di Galileo, 1962-63, i video delle prove di Così fan tutte, 1997-98, e l’ampia documentazione relativa ad Arlecchino servitore di due padroni nel corso dei decenni. Di grande rilievo sono i materiali relativi alle diverse fasi della produzione degli spettacoli, come testimoniano le registrazioni audio delle prove de L’opera da tre soldi, 1955-56, e video delle prove a tavolino per L'anima buona di Sezuan, 1995-96. Ricchissima è anche la documentazione dell’attività del Teatro sotto la direzione artistica di Luca Ronconi, che verrà esplorata nella seconda fase del progetto. Questo importante patrimonio, in grado di restituire uno sfaccettato affresco della storia dell’istituzione, si trova oggi a rischio per la fragilità e l’obsolescenza dei supporti.
La Fondazione Guelpa e il Centro Sperimentale di Cinematografia – Archivio Nazionale Cinema Impresa hanno siglato un accordo che permetterà il riordino, la conservazione e la digitalizzazione di questi materiali (insieme ad altre collezioni teatrali conservate a Ivrea).
Ivrea è un nome noto della cultura teatrale italiana. Nel 1967, fu sede del Convegno per un Nuovo Teatro, uno degli eventi più significativi del teatro del ‘900, a cui parteciparono figure di spicco come Carmelo Bene, Carlo Quartucci, Leo de Berardinis e Giuliano Scabia. Il Convegno di Ivrea nacque come risposta a uno stimolo proveniente da un documento pubblicato pochi mesi prima sulla rivista “Sipario”. Un vero e proprio manifesto, promosso dai critici Giuseppe Bartolucci, Ettore Capriolo, Edoardo Fadini e Franco Quadri e firmato dai maggiori intellettuali della cultura italiana dell’epoca.
Gli argomenti energicamente dibattuti durante il Convegno eporediese diventarono poi le fondamenta su cui si costruì il teatro di sperimentazione e avanguardia degli anni Settanta e in parte anche Ottanta, e molti di essi rimangono di grande attualità ancora oggi. Un momento che ha reso Ivrea protagonista nella storia del teatro italiano.
La Fondazione Guelpa, nata dal lascito di Lucia Guelpa, valorizza questa memoria storica sostenendo il progetto “
L’Archivio in scena”, che si inserisce tra le attività finalizzate alla valorizzazione culturale della Città di Ivrea. Tra queste, si ricordano il sostegno alla candidatura di “Ivrea, città industriale del XX secolo” a Sito UNESCO; la promozione di “Ivrea, Città Capitale del Libro 2022”; l’organizzazione dello studio GROMA per il nuovo Polo Culturale di Ivrea in collaborazione con l’Alta Scuola Politecnica e l’avvio dei lavori del relativo concorso di progettazione.
I documenti audiovisivi selezionati per il progetto, sono conservati presso CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa (CIAN) di Ivrea in vari formati in nastro magnetico e pellicola cinematografica, realizzati tra l’inizio degli anni Cinquanta e i primi anni Duemila, e ripercorrono la storia del teatro italiano tradizionale e sperimentale.
Le collezioni lavorate permetteranno di salvaguardare e valorizzare un importante patrimonio di audiovisivi riconducibili alla cultura teatrale italiana e conservato nella città di Ivrea. In particolare, il progetto prenderà in considerazione i seguenti fondi archivistici:
- Piccolo Teatro di Milano
- Fargo Film
- RoseBud di Alberto Signetto
- Judica Cordiglia
- NovaT/Mediacor
- MiTo - Settembre Musica
- Show Biz
- Edoardo Fadini - Living Theatre - Carmelo Bene
- Agata Guttadauro
- Compagnia Solari-Vanzi
- Olivetti - Fondo Video
- Agenzia fotografica Palmiro Muci
Tra i fondi digitalizzati, di particolare interesse saranno i materiali relativi agli Ultimi giorni dell’Umanità di Luca Ronconi, girati da Alberto Signetto, i film del fondo Edoardo Fadini, in particolare quelli relativi a Carmelo Bene e al Living Theatre, la documentazione audiovisiva del festival MiTo/Settembre Musica e quelli del Piccolo Teatro di Milano, recentemente depositati presso l’Archivio di Ivrea.
CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa (CIAN) conserva oltre 82.000 rulli di film realizzati a partire dai primi anni dello scorso secolo dalle più importanti imprese italiane. Il cinema d’impresa ha rappresentato per tutto il Novecento un settore importante della politica industriale. Negli ultimi anni CIAN si è aperto a generi cinematografici poco o per nulla conosciuti come il cinema religioso, il cinema sperimentale e militante, il videoteatro e il cinema di famiglia di cui conserva più di 12.000 film. Un patrimonio d’immagini che consente di ripercorrere l’evoluzione economica e sociale dell’Italia e di mostrare il ‘900 da molti punti di vista.
Il progetto di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio legato al teatro richiede un intervento articolato e multidisciplinare, che possa contare su competenze specialistiche e tecnologie avanzate. In questo contesto, l’Archivio Nazionale Cinema Impresa rappresenta una risorsa fondamentale. Al suo interno dispone di un laboratorio all’avanguardia per la digitalizzazione ad alta qualità di pellicole cinematografiche, nastri audio e video, e può avvalersi di depositi realizzati secondo gli standard internazionali della Fédération Internationale des Archives du Film (FIAF), garantendo così le migliori condizioni per la conservazione a lungo termine dei materiali. Questa attività è resa possibile grazie a un team di professionisti competenti e motivati, unito all’esperienza consolidata che il CIAN ha maturato negli anni nella gestione e valorizzazione di archivi. Un know-how che ha consentito all’Archivio di digitalizzare collezioni filmiche di grande rilievo, tra cui quelle del Teatro Regio di Torino, della Fondazione Ferrovie dello Stato, della Banca d’Italia e di Philip Morris, solo per citarne alcune.
Per queste ragioni CSC si presenta quale interlocutore privilegiato nel progetto di conservazione e tutela di questa tipologia di patrimoni.
25/09/2025, 15:15