Note di regia di "Bratiska"
Ho scelto due fratelli ucraini che vivono in Italia non per raccontare la guerra, ma per dare voce a una condizione di estraneità. Avevo bisogno di personaggi che fossero fuori posto, non radicati nell’ambiente che abitano. In questa storia non esiste un grande e un piccolo: esistono soltanto sentimenti, fragili e da proteggere. Per questo mi sono concentrato sul cast, cercando volti autentici che restituissero quella sensazione di non appartenenza. Un Edoardo Pesce nel ruolo di professore premuroso e un bambino che si comporta da grande si inseriscono perfettamente nella mia ricerca di sentirsi fuori posto.
Gregorio Mattiocco