MIA MARKET 11 - DIVERSIFIND ha lanciato DIVERSICHECK,
uno strumento per monitorare il livello di inclusione
e accessibilità delle produzioni audiovisive
Nel contesto del
MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, punto di riferimento strategico per l’ecosistema globale del cinema e dell’audiovisivo, Fondazione Diversity e DiversiFind, con due differenti appuntamenti, hanno portato al centro del dibattito e del confronto tra broadcaster, case di produzione e istituzioni, il tema della rappresentazione on screen e off screen alla base del futuro e della competitività del settore. In particolare, è stato presentato, in anteprima al MIA, DiversiCheck, uno strumento digitale innovativo e gratuito, messo a disposizione di tutta la filiera, pensato per favorire un cambiamento strutturale nel settore audiovisivo e di misurare l’accesso al settore.
Ispirato al Quadro di Azioni per la Diversità e l’Inclusione nel Settore Audiovisivo approvato dal Comitato Europeo di Dialogo Sociale, DiversiCheck è un protocollo che consente di misurare in modo semplice e comparabile, attraverso 11 criteri operativi, il livello di Diversity, Equity, Inclusion e Accessibility (DEIA) di prodotti e produzioni, creando un sistema di riferimento comune per broadcaster e player del settore. Lo strumento è stato posto all’attenzione di APA (Associazione Produttori Audiovisivi) e Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) e restituisce per la prima volta uno spaccato aggregato dei dati di tutta l’industria, promuovendo uno standard per il settore e gettando le basi per un miglioramento della competitività internazionale della industry italiana.
DiversiCheck è un nuovo tassello del progetto DiversiFind, la piattaforma nata nel 2024 per mettere in connessione talenti di gruppi sottorappresentati con il mondo dell’entertainment consentendo di accedere gratuitamente a corsi di formazione, borse di studio e opportunità professionali. Lo strumento è disponibile su https://app.diversifind.it/diversicheck/ gratuitamente per le produzioni che volessero utilizzarlo per misurarsi e i dati raccolti saranno utilizzati da DiversiFind, rendendoli anonimi, per colmare l’attuale lacuna di dati sullo stato del settore.
La creazione di DiversiCheck è l’esito di un processo di co-design che ha coinvolto l’intera filiera produttiva nel testare e affinare la struttura dello strumento. Il dialogo con tutti i soggetti della filiera non si ferma qui, e mira a ragionare su incentivi concreti per il settore produttivo, al fine di valorizzare l’impegno e la capacità di creare prodotti realmente accessibili e inclusivi.
È infatti avvenuta, mercoledì 8 ottobre, presso la Sala Conferenze Enea dell’Hotel Sina Barberini, l’Executive Roundtable “Framework e azioni per uno standard attuativo della diversificazione dell’audiovisivo”, che ha riunito le organizzazioni del settore, dai broadcaster alle principali associazioni e parti sociali, per discutere strategie concrete di inclusione e sviluppo, alla presenza di Francesca Vecchioni e Gabriella Crafa, rispettivamente Presidente e Vicepresidente Fondazione Diversity, e Chris Richmond, COO DiversiFind. Ne è emerso un dibattito ricco di spunti e un significativo consenso sulla necessità di una maggiore attenzione ai temi di diversificazione che porta a valutare DiversiCheck come un possibile strumento per migliorare, come mai fatto prima d’ora, l’industria audiovisiva italiana su questi temi. La chiave è che il valore etico può sposare il valore di business. Un dato su tutti: secondo il Diversity Media Report 2025, 1 persona su 3 (che sale a quasi 1 su 2 tra gli under 35) seleziona consapevolmente contenuti inclusivi, e a questo si affianca una chiara richiesta di standard narrativi sempre più alti. Il pubblico più esposto a questo tipo di contenuti è anche quello capace di riconoscere narrazioni e linguaggi scorretti. La vera trasformazione passa dall’apertura di luoghi e ruoli a chi è stato sistematicamente escluso dalla possibilità di raccontare, scegliere, dirigere, produrre.
Venerdì 10 ottobre, nella Sala 3 del Cinema Barberini, si è svolto inoltre l’appuntamento pubblico “Dai talenti invisibili al nuovo standard per la diversificazione dell’audiovisivo. DiversiFind a un anno dal lancio”, moderato da Francesca Vecchioni, che ha visto la partecipazione di Chris Richmond, COO DiversiFind, Chiara Sbarigia, Presidente APA, Ivana Kastratovic, Head of Production Sky Studios Italia e Miriam Giuliano, Language Producer Amazon MGM Studios & Prime Video Italia. L’incontro è stato l’occasione per tracciare il bilancio del primo anno di DiversiFind: la piattaforma ha raccolto oltre 500 profili di talenti sottorappresentati in 120 ruoli diversi on e off screen. Tra le persone iscritte, il 53% sono donne, il 17% persone con disabilità visibile, l’11% con disabilità non visibile, 6% non-binary e genderqueer; il 70% ha già maturato esperienze nell’audiovisivo, con i ruoli di screenwriter, actor/actress e writer tra i più rappresentati.
Durante l’incontro, Sky Italia e Sky Studios hanno annunciato l’attivazione di nuove borse di studio per la frequenza a corsi di specializzazione presso l’Accademia del Cinema Renoir di Roma e Accademia 09 di Milano, con la possibilità di proseguire il percorso con uno stage in una produzione Sky Original e un programma di tutoring con professionisti del settore. Il progetto prosegue l’iniziativa avviata lo scorso anno con il bando Sky – Industria TV senza confini, rivolto a persone appartenenti a gruppi etnici minoritari e con background migratorio. Nella nuova edizione 2025/2026, il bando si amplia per includere altri gruppi sottorappresentati, con l’obiettivo di contribuire concretamente alla costruzione di un’industria audiovisiva più equa, inclusiva e diversificata.
Amazon MGM Studios ha raccontato il contributo importante nella costruzione di DiversiFind, nella definizione dei ruoli e delle figure professionali presenti sulla piattaforma, e ha condiviso una case history di grande interesse: il lavoro di doppiaggio e localizzazione per l’Italia, realizzato insieme a Cinecittà, del film di Luca Guadagnino “After the Hunt – Dopo la caccia”, distribuito da Sony Pictures Italia, che ha coinvolto tutti gli aspetti della lavorazione, dall’adattamento in lingua alla scelta delle voci. Nel trattamento del personaggio non binario di Alex si sono scelte soluzioni che in lingua italiana rispettassero la sua identità, come l’utilizzo di forme neutre per evitare declinazioni maschili e femminili, o la sostituzione del pronome they/them, dove possibile, nel nome del personaggio. È stata inoltre cercata la voce di una persona transgender per garantire il rispetto dell’identità del personaggio originale e la corrispondenza tra le loro esperienze di vita
Il talk pubblico è stato anche l’occasione per il lancio ufficiale di DiversiCheck, disponibile da oggi gratuitamente per tutta la filiera produttiva e con cui DiversiFind compie un nuovo passo nel percorso di cambiamento sistemico del settore, confermando la sua missione: costruire un’industria più equa, innovativa e sostenibile.
13/10/2025, 13:38