CLEMENTE SCIFONI - Un omaggio a 100 anni dalla sua nascita
Il 25 ottobre alle ore 16, presso la Casa della Cultura e dello Sport "Silvio di Francia", l’Ecomuseo Casilino ad duas Lauros ricorda il partigiano
Clemente Scifoni a 100 anni dalla nascita, insieme alla famiglia, al Municipio Roma 5, alle tante associazioni del territorio, alle scuole che lo hanno accolto e soprattutto agli abitanti del quartiere in cui ha sempre vissuto: nell’occasione verrà anche proiettato il documentario "
Memoria Resistente. Clemente Scifoni e i Gap dell’VIII Zona", di Massimo Pellegrinotti, vincitore del premio "25 Aprile-Anpi" al festival "Filmare la Storia".
Ricordare Clemente Scifoni è un atto dovuto non solo per la caratura morale dell’individuo, che a soli 18 anni sceglieva di mettere a rischio la sua vita entrando nella Resistenza, ma anche perché la sua azione è legata a un episodio della storia che per molto tempo è rimasto nascosto fra le pagine della narrazione della Resistenza romana e che solo negli ultimi anni, quando ormai la vita di Clemente Scifoni volgeva al termine, è diventato un episodio indispensabile per interpretare l’impegno e il sacrificio di tanti giovani e di intere comunità dell’VIII zona della Capitale nei mesi di occupazione nazifascista.
Clemente Scifoni, partigiano appartenente ai Gap del Partito comunista Italiano dell’VIII Zona, nasceva a Roma il 17 ottobre 1925, nel quartiere di Tor Pignattara: cresciuto in una famiglia antifascista, a diciotto anni sceglie di entrare nella Resistenza per dare il proprio contributo nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, operando in un’area della città, quella dei quartieri di Tor Pignattara, Centocelle, Quadraro e Villa Gordiani posti sulla via Casilina e Tuscolana, a diretto contatto con i fronti di guerra di Montecassino e poi di Anzio.
Complice la riservatezza di Clemente Scifoni, la sua semplicità e il grande rispetto per tutti coloro che persero la vita nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, la vicenda dell’eliminazione del commissario di polizia di Tor Pignattara-Quadraro Armando Stampacchia - voluta come azione di guerra dal Comitato di Liberazione Nazionale con l’obiettivo di proteggere la popolazione civile e i movimenti di Resistenza di quei quartieri – per decenni non ha avuto il corretto risalto nella narrazione pubblica, che oggi invece la ritiene un punto di svolta della Resistenza romana.
Armando Stampacchia infatti ha rappresentato il paradigma del collaborazionismo fra alcuni esponenti della polizia italiana con le SS naziste, imponendo un clima di terrore sulla cittadinanza e contribuendo all’arresto e all’uccisione di uomini e donne della Resistenza, in netta contrapposizione con tanti esponenti della polizia italiana che, al contrario, decisero di ribellarsi all’occupazione nazifascista.
Per tutta la vita Clemente non ha quasi mai raccontato questa vicenda, che riteneva chiusa nelle pagine dolorose e orribili di quella che lo storico Claudio Pavone ha definito una guerra civile, non combattuta solo contro un nemico esterno, ma fra cittadini e cittadine italiani che decisero di porsi dalla parte della dittatura o della libertà. Solo in tarda età sentì il desiderio di condividere con le nuove generazioni la necessità di ricordare che la democrazia, nata dagli orrori della guerra e della dittatura, sia un testimone da consegnare ai cittadini e alle cittadine future.
A cento anni dalla sua nascita, il 25 ottobre alle ore 16, la comunità del Municipio Roma V vuole salutare e ringraziare la memoria di Clemente Scifoni, alla presenza della famiglia e delle istituzioni - il Municipio Roma 5, il Museo della Liberazione di via Tasso, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti e l’Associazione Enrico Berlinguer, l’On. Roberto Morassut - per ricordare il suo contributo vivo e carnale alla libertà di cui oggi tutti quanti godiamo e che non è da considerare solo come diritto acquisito, ma anche come processo da tenere vivo e protetto.
15/10/2025, 17:14