IL SENSO DI UN PAESE 7 - Dal 31 ottobre
al 2 novembre A Barbarano Romano
Dal 31 ottobre al 2 novembre 2025 Barbarano Romano torna a trasformarsi in un palcoscenico diffuso, dove le strade, le piazze e gli scorci del borgo medievale si riempiono di cinema, musica, arte e ambiente. “
Il senso di un paese”, festival antropologico e sociale del buon vivere coordinato dal regista Gianfranco Pannone e promosso dal Comune di Barbarano Romano e dal Parco Regionale Marturanum con le associazioni Barbarano Cultura e Tuscia Nuova, giunge alla sua settima edizione e, come ogni anno, restituisce alla comunità la forza poetica e civile di un prezioso territorio della Tuscia.
Incastonato nel cuore del Parco Regionale Marturanum, Barbarano diventa per tre giorni un laboratorio di idee, un luogo dove la cultura si intreccia con la vita quotidiana e la memoria, che in questa settima edizione prende un titolo significativo: L’ANNO DELLE SCOPERTE. Accanto a Pannone, il festival è curato da Maria Cristina Lòcori, Raimondo Fortuna, Gianpaolo Rossi, Vittorio Sperandei, Marina Ferrari e Giacinto Corzani, con il patrocinio del Comune di Barbarano Romano guidato dal sindaco Rinaldo Marchesi, la collaborazione del Parco Marturanum diretto da Stefano Celletti e grazie al supporto della Fondazione Roma Lazio Film Commission per aver concesso il suo spazio per la presentazione del Festival nei giorni della Festa del Cinema di Roma.
Un’alleanza di energie che dimostra come anche un piccolo paese possa essere motore di cultura e di buona economia, in un mondo che spesso dimentica i suoi piccoli centri più autentici.
Quest’anno il festival rende omaggio a due protagonisti del cinema italiano e internazionale:
Marco Bellocchio e
Marco Müller, che sabato 1° novembre riceveranno la cittadinanza onoraria per il loro contributo alla cultura e per il legame profondo con il territorio. Entrambi, infatti, hanno scelto Barbarano come rifugio creativo, come luogo d’ispirazione e di silenzio.
"
Sono molto felice per questa cittadinanza onoraria" - ha dichiarato
Marco Bellocchio - "
anche perché, diviso tra Roma e la mia Bobbio, in Emilia, Barbarano per me ha rappresentato il giusto rifugio nei momenti di riposo e anche creativi, fino a diventare per me famigliare. Barbarano mi ha accolto con gentilezza. Grazie"»,
"
Barbarano è ancora oggi tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione – la Cassia appena lo sfiora, l’antica Clodia è scomparsa –, eppure questo straordinario borgo ha rappresentato per secoli un crocevia di comunicazioni, un centro d’incontro tra culture. E sta tornando a esserlo, grazie al contributo prezioso che gli regala ogni edizione de Il Senso di un Paese"», ha aggiunto
Marco Müller.
A Bellocchio, Leone d’oro alla carriera a Venezia e Palma d’onore a Cannes, è dedicata una piccola retrospettiva per i suoi 60 anni di attività artistica, dal titolo “
La provincia di Marco: 60 anni di film e non dimostrarli”, che attraversa la sua filmografia con tre opere simboliche: "
I pugni in tasca" (1965), "
Vacanze in Val Trebbia" (1980) e "
Marx può aspettare" (2022). Un viaggio nel suo cinema e nel nostro tempo, accompagnato da un incontro con il cineasta piacentino condotto da Gianfranco Pannone e dal docente e critico Carmelo Marabello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con Marco Müller, Direttore di Festival del calibro di Locarno e Venezia, nonché produttore e docente di cinema, che sarà in collegamento video da Shanghai.
Tra i momenti più attesi, la presentazione - sabato 1 novembre nel pomeriggio - del documentario “
Il senso di un paese”, realizzato durante il workshop di Cinema del reale diretto da Gianfranco Pannone, che racconta la comunità di Barbarano tra passato e presente con sguardo intimo e partecipato. L’incontro sarà l’occasione per un confronto a più voci che vedrà coinvolti Raimondo Fortuna e il filmmaker Gianpaolo Rossi. Al centro del dibattito, il valore della memoria civica e il progetto di una futura scuola estiva del documentario, in collaborazione con il Parco Marturanum, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale e archeologico del territorio.
Verranno inoltre mostrate le immagini inedite di un documentario diretto dai barbaranesi Gianpaolo Rossi e Matteo Fortuna, dedicato ai recenti scavi condotti dagli archeologi della Baylor University del Texas. Le ricerche, svolte nell’area di San Giuliano, hanno riportato alla luce un tumulo funerario integro risalente alla fine del VII secolo a.C., insieme ad altre scoperte che riguardano l’epoca medievale. A chiudere la serata, la proiezione di un video inedito del 1960 che documenta gli scavi condotti da Re Gustavo di Svezia nell’area archeologica di San Giuliano.
La giornata sarà preceduta, nella mattinata, da una passeggiata naturalistica alle tombe Margareth e del Trono, i luoghi degli scavi avvenuti tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta, per riscoprire il legame tra paesaggio e storia.
Anche l’arte sarà protagonista con la presentazione della ricerca di Maria Cristina Lòcori sul “Cristo alla Colonna” dipinto attribuito a Guido Reni, scomparso misteriosamente dalla Chiesa di Santa Maria del Piano nel 1913.
Non mancherà la musica, con Pietro Brega e Oretta Orengo, voci e anima dello storico Canzoniere del Lazio, che a inizio festival si esibiranno in un concerto dedicato alle tradizioni musicali della Tuscia e della stessa Barbarano con antichi canti della mietitura e stornelli “a sfottò”. Ad accompagnare la rassegna anche la mostra di acquerelli di Giuseppe Bellucci e una performance attoriale e musicale con Ermanno Manzetti e Roberto Corzani dedicata ai terribili fatti in Israele e Palestina.
È questa la mappa che il Festival disegna: un atlante di voci e di volti, dove arte e vita si confondono, restituendo il ritratto di un paese che resiste, popolare e comunitario.
23/10/2025, 16:00