ANAC - Contro i tagli al cinema del Governo
L'
Associazione Nazionale Autori Cinematografici, 100autori, WGI, AIR3 a conclusione dell'incontro svoltosi al Collegio Romano con il ministro della Cultura Giuli e la sottosegretario Lucia Borgonzoni, che hanno manifestato la ferma volontà di trovare soluzioni concrete per mantenere le risorse destinate al cinema e all'audiovisivo ai livelli consoni ad una delle prime cinematografie al mondo, esprimono forti perplessità sulla legittimità dei tagli di 169 milioni previsti dalla finanziaria che porterebbero il fondo di sostegno al cinema e all'audiovisivo a 550 milioni per il 2026.
I fondi a disposizione del settore infatti derivano dalle entrate che lo stesso settore produce ogni anno attraverso quella che è stata definita una tassa di scopo all'italiana. La diminuzione dei livelli di finanziamento sotto i 700 milioni prevederebbe uno stravolgimento normativo.
Nel presentare dieci anni fa la legge 220 del 2016, era stata sottolineata la novità, forse una delle poche apprezzabili della cosiddetta Franceschini, di aver stabilizzato le risorse attraverso l'art 13 che così recita: "Il complessivo livello di finanziamento degli interventi è parametrato annualmente all'11 per cento delle entrate effettivamente incassate dal bilancio dello Stato, registrate nell'anno precedente, e comunque in misura non inferiore a 700 milioni di euro annui, derivanti dal versamento delle imposte ai fini IRES e IVA, nei seguenti settori di attività: distribuzione cinematografica di video e di programmi televisivi, proiezione cinematografica, programmazioni e trasmissioni televisive, erogazione di servizi di accesso a internet, telecomunicazioni fisse, telecomunicazioni mobili."
Nell'attuale contesto appare sempre più necessario, come da tempo sostenuto dagli autori, trasferire il tax credit previsto per attrarre le produzioni straniere su capitoli di spesa diversi dal fondo di sostegno per il cinema e l'audiovisivo nazionale.
Per gli autori rimane prioritario il principio dell' "Eccezione culturale" che dà l'opportunità al cinema e all'audiovisivo di ricevere sostegni pubblici in deroga ai limiti degli aiuti di Stato, un principio irrinunciabile che dovrà rimanere al centro della futura auspicata riforma alla quale gli autori intendono partecipare da protagonisti insieme alle altre componenti del settore. Un primo significativo risultato che va in questa direzione è l'incontro convocato dalla Sottosegretario Borgonzoni il 10 dicembre con tutte le associazioni degli autori.
11/11/2025, 15:10