MRS PLAYMEN - Giuseppe Maggio: "Vi presento Luigi Poggi"
Intervista all'attore
Giuseppe Maggio, tra i protagonisti della serie Netflix "
Mrs Playmen", su Adelina Tattilo, direttrice della prima rivista erotica italiana e una forza rivoluzionaria nella Roma conservatrice e moralista degli anni ’70.
Che personaggio interpreti nella serie?
Sono Luigi Poggi, il fotografo della rivista, un ragazzo che vive quel periodo storico, fine '60- inizi '70, quasi in controtendenza rispetto alla società di quegli anni. Vero, si andava verso la contestazione sociale, ma lui anticipa quei cambiamenti vivendo la sua sessualità con grande libertà, si iniziava ad avere una visione più libera ma eravamo ancora figli del patriarcato, di una società più rigorosa come educazione, di un'idea di mascolinità più rigida. Lui tende a non porsi dei limiti, anche nel lavoro e nelle relazioni.
Non è cattivo, forse è amorale, di sicuro non si fa troppe domande ma le sue azioni lasciano in lui un segno con cui deve fare i conti. Incontro Adelina e un ambiente positivo si modificherà, aveva vissuto le difficoltà della borgata.
Come hai lavorato sul personaggio?
Ho dovuto mettere da parte l'ego, la mia immagine, ho i capelli più lunghi, non ho la barba, non rappresenta Giuseppe ma Luigi. E' un personaggio bisessuale, avevo un modo di relazionarmi diverso se avevo di fronte un uomo o una donna, più fragile con i primi, più menefreghista e sicuro di sé con le seconde, molto ambiguo.
Ho anche dovuto imparare a scattare in analogico!
Qui sei fotografo, nel progetto precedente, "Maria", interpretavi Bernardo Bertolucci: mai pensato di fare il regista?
Quello del regista è un ruolo che mi affascina, essere dietro la macchina da presa per il personaggio mi ha fatto fare un lavoro sullo sguardo che mi ha accompagnato negli ultimi anni, già in fase di preparazione. Banalmente mi rendo conto che oggi guardo le cose ricercando una mia visione estetica, riesco a vedere qualcosa di affascinante e di vero anche nel brutto. Sono tutti aspetti che prima non mi appartenevano.
Quando facevo Bertolucci ho anche dovuto dare un esame universitario, nello stesso periodo, sulla fotografia cinematografica. Poi da qui a fare davvero il regista vedremo, il nostro è un lavoro talmente strano, a volte paradossale, chissà: forse serve una notorietà maggiore della mia, per farcela.
Hai lavorato spesso all'estero, che differenze trovi?
Non vedo differenze di capacità, ma sul come siamo messi nelle condizioni ideali per esprimerci.
In Italia mi sono trovato solo a volte a lavorare con un rispetto del mestiere che invece in Francia è sacrale, ha origini antiche, dal teatro alla Comedie francaise. Le motivazioni sono culturali e storiche, anche in Inghilterra c'è un rispetto diverso verso il nostro mestiere.
La recitazione ha un valore sociale importante, ma da noi il 90% degli attori per sopravvivere fa un altro lavoro.
Ora il mio futuro è italiano: dovrei finire le riprese per un film a breve, ma non posso dire altro per ora.
14/11/2025, 09:26
Carlo Griseri