CINEMA&IMPRESA FESTIVAL 2 - I premi
Il
Cinema&Impresa Festival 2025 si è chiuso nella Biblioteca Capitolare di Verona, un luogo che custodisce oltre quindici secoli di storia: la più antica biblioteca al mondo ancora in attività, nata dallo Scriptorium dei Canonici e frequentata nei secoli da figure come Dante e Petrarca. Tra manoscritti millenari, pergamene e codici unici al mondo – come l’Indovinello Veronese, prima traccia del volgare italiano – oggi la Capitolare continua la sua missione grazie alla Fondazione che ne tutela il patrimonio e lo apre al pubblico. Un contesto che ha dato alla serata finale un respiro speciale, sospeso tra memoria e futuro.
In questo scenario, il festival ha celebrato tre personalità che stanno ridisegnando i rapporti tra cinema, impresa e innovazione. Rita Rusic ha ricevuto il Premio alla Produzione, riconoscimento a una carriera che ha unito visione industriale e coraggio artistico. Sul palco ha raccontato il noir psicologico che sta preparando: «È ambientato dentro una famiglia dove qualcuno deve morire. Non mostriamo la violenza, ma la tensione che si respira tra quelle mura. È un progetto che mi entusiasma perché racconta il lato nascosto dell’animo umano.»
Ha poi parlato del film che sta realizzando con quattordici ragazzi con sindrome di Down: «È diventato un progetto del cuore. Loro ci mettono un’energia che spazza via ogni pregiudizio.» E infine del lavoro con suo figlio Mario: «A febbraio iniziamo il nostro primo film insieme. Passargli ciò che ho imparato è la parte più bella di questo mestiere.»
Il Premio Innovazione Narrativa è andato a Pasquale Battaglia, che con VIK School sta cambiando il modo di parlare ai più giovani unendo audiovisivo e didattica. per la straordinaria capacità di integrare audiovisivo, multimedialità ed educazione, ridefinendo i linguaggi della divulgazione per i più giovani. La sua ricerca sperimentale ha trasformato il modo di raccontare temi complessi, dall’educazione finanziaria, alle fake news, creando modelli replicabili di apprendimento immersivo e inclusivo. Il Premio Inclusione è stato assegnato ad Antonio Scuderi, CEO di Capitale Cultura Group e co-creatore di Artglass, per il suo contributo pionieristico nell’abbattere barriere fisiche e cognitive attraverso la realtà aumentata applicata al patrimonio culturale. Le sue tecnologie permettono oggi a musei e istituzioni di rendere accessibili contenuti complessi, aprendo la fruizione culturale a pubblici nuovi, fragili o marginalizzati.
Durante la settimana del festival si sono alternati incontri che hanno messo davvero al centro il futuro dell’audiovisivo. Si è parlato di distribuzione e innovazione in un panel ospitato dalla Camera di Commercio di Verona, dedicato alle strategie per esportare cultura e territori attraverso contenuti capaci di viaggiare e competere all’estero. C’è stato poi un confronto di alto livello su Diritti d’Autore nell’Era dell’AI, per capire come le nuove tecnologie stiano ridisegnando le regole del settore.
Non meno importante il focus From Script to Server: AI e Cybersecurity, che ha acceso i riflettori sui rischi digitali per le produzioni. Spazio anche al tema del Cinema Inclusivo, uno degli assi portanti di questa edizione, con una riflessione su come rappresentare e produrre senza barriere e senza ricadere negli stereotipi.
Grande partecipazione per il Pitching Lab, unico in Europa, organizzato con il Centro Cultura d’Impresa dell’Università di Verona e Women in Film, Television & Media Italia: un format innovativo che ha messo imprese e produzioni indipendenti una di fronte all’altra per dialogare in modo concreto e costruire collaborazioni reali.
Infine, la Giornata Lombroso/Delinquente Donna, dove ricerca storica e storytelling audiovisivo si sono intrecciati per superare vecchi pregiudizi e trasformare la narrazione in uno strumento di innovazione culturale.
«Il Cinema&Impresa Festival dimostra che l’audiovisivo non è soltanto cultura: è industria, strategia, ricerca. È un motore capace di generare valore economico, identità territoriale e innovazione. La nostra missione è costruire ponti tra cinema e impresa, tra creatività e territori, tra racconto e conoscenza scientifica per sviluppare un nuovo modello di crescita fondato sulla collaborazione e sulla visione», ha ricordato la direttrice artistica Francesca Pedrazza Gorlero.
Per Bruno Ventura (Ventura Entertainment): «Cinema&Impresa è la piattaforma dove chi fa impresa e chi fa contenuti finalmente si incontrano. È qui che nasce il nuovo modello industriale dell’audiovisivo».
Un concetto rafforzato dal Centro Cultura d’Impresa dell’Università di Verona: «Sostenere il festival significa favorire innovazione culturale, misurazione d’impatto e trasferimento di conoscenza». Una verità che ormai il mondo economico riconosce con chiarezza: investire nell’audiovisivo significa costruire reputazione, esportare immaginario, generare fiducia.
La chiusura in Capitolare ha sancito il successo di un’edizione che non si è limitata a celebrare talenti, ma ha messo in rete competenze, idee e visioni. Un festival che cresce, si radica nella città e guarda al futuro con la consapevolezza che cultura e impresa, insieme, possono davvero cambiare il Paese.
17/11/2025, 10:01