VISIONI ITALIANE 31 - I premi
Da 31 anni la Cineteca di Bologna offre ai giovani autori e ai loro esordi il palcoscenico di un festival:
Visioni Italiane.
Dopo una settimana di concorsi e competizioni in varie categorie (fiction, documentario, animazione), nella giornata conclusiva del festival è intervenuto Sergio Rubini. Con un esordio, il suo, nel 1990: "
La stazione", in versione restaurata, film amato e aiutato, all’epoca, dal Maestro per eccellenza, Federico Fellini.
In un contesto come quello di
Visioni Italiane,
Sergio Rubini ha voluto dire la sua sul tema degli esordi e sulla situazione dei giovani cineasti contemporanei: “
Non mancano i giovani. Dietro al mio film ci sono stati tanti vecchi e un grande regista come Federico Fellini, che è diventato lo sponsor di questo film. C’è stato tutto un ricamo ordito non da noi, appena trentenni, ma da un gruppo di vecchi signori anche molto blasonati. Penso quindi che il vero problema di oggi non sia costituito tanto dai giovani, quanto dall’assenza dei vecchi, dei maestri, cioè di quelli della mia generazione. Siamo tutti un po’ divisi, sparpagliati, forse addirittura gelosi, invidiosi e spaventati dai giovani, dai ragazzi, perché ci sentiamo ancora ragazzi, non abbiamo accettato l’idea di essere cresciuti, siamo in competizione con i ragazzi perché li riteniamo in qualche modo nostri coetanei”.
Con questa riflessione si è conclusa ieri, domenica 16 novembre, la 31a edizione di
Visioni Italiane, in un Cinema Modernissimo gremitissimo durante una cerimonia che ha assegnato molti premi importanti: da quest’anno sono infatti 3 i Premi assegnati dalla ditta Pelliconi, di 10mila Euro ciascuno.
Il tema delle migrazioni è sempre più forte nel nostro cinema: un giovane piacentino vince il
Premio Pelliconi al Miglior film proprio raccontando una storia che del suo paese di origine, l’Albania, con le sue montagne che poco spazio possono concedere al futuro. È la storia raccontata da Deni Neli, nato a Piacenza 25 anni fa, con il suo "
Largohen Dallëndyshet", scelto dalla giuria composta da Francesca Comencini (regista), Francesco Di Leva (attore), Jacopo Incani – Iosonouncane (musicista), Olivia Musini (produttrice), Edgardo Pistone (regista) ricordando che “
per sempre siamo legati al luogo in cui siamo nati, anche quando decidiamo di lasciarlo. L’attaccamento, la lontananza, la rottura con l’infanzia, la caduta di un albero, tutto è personale e tutto è universale in questo film”.
Oltre al Miglior film, la stessa giuria ha conferito il Premio
Pelliconi alla Miglior commedia a
Tamago dei fratelli Miyakawa, italiani con origini giapponesi e il
Premio alla Miglior regia, intitolato a Giovanni Bergonzoni e offerto dal Consorzio Shopville Gran Reno, del valore di 3mila Euro, a Nadir Taji per il suo "
Prova contraria".
La giuria composta da Ahmed Ben Nessib (animatore e disegnatore), Beatrice Pucci (animatrice), Stefano Ricci (disegnatore) ha assegnato il "
Premio Pelliconi al Miglior film di animazione" a Venire alla luce di Marco Ceccolini.
Il
Premio Truffelli al Miglior documentario, sempre di 10mila Euro, è stato assegnato dalla giuria composta da Alessandro Cassigoli (regista), Lorenzo Cioffi (produttore), Giovanni Egidio (giornalista), Matteo Parisini (regista), Betta Olmi (produttrice) a "
L’era d’oro" di Camilla Iannetti, storia di una maternità, “
per la sua capacità di raccontare il cambiamento e le evoluzioni delle vite che racconta, colte nei loro momenti di trasformazione”.
17/11/2025, 18:22