DESPITE THE SCARS - Il percorso di rinascita
di una giovane donna, vittima di violenza
E’ un progetto complesso, quello che ha portato il regista bolzanino
Felix Rier, a realizzare il documentario "
Despite the Scars" ("
Nonostante le Cicatrici"), presentato con successo al Biografilm 2025 e in questi giorni in tour nelle sale italiane.
I fatti: nel 2020 Thea Malfertheiner, giovane coreografa e ballerina, ragazza dolce e dalla bellezza innocente, acqua e sapone, amica d’infanzia del regista, è vittima a Berlino di un violento stupro di gruppo.
I due si conoscono fin dall’infanzia e insieme hanno vissuto il loro primo amore: entrambi sono giovanissimi, ventenni. L’episodio, come è ben raccontato dal documentario, rappresenta per Thea un momento altamente drammatico, una ferita nel corpo e nell’anima, che a poco a poco la ragazza cerca di superare, grazie alla danza, all’amore del suo nuovo fidanzato, Thiago e del suo cane, Mandinga.
Da un punto di vista narrativo il film è molto ben costruito, riuscendo a portare lo spettatore, senza enfasi, nel mondo di una giovane donna che ha fatto della creatività, della ricerca delle energie positive, del rapporto empatico e positivo con gli altri e con l’ambiente, la sua chiave esistenziale, nel percorso di elaborazione della violenza subita. La danza, la musica, l’amore, gli incontri con il suo analista, le difficili udienze in tribunale, si alternano come momenti di verità, durante i quali si comprende e si tocca con mano, quanto dolore possa provocare in una donna la violenza sessuale.
La riuscita del film sta anche in un percorso che il regista ha svolto per costruire il film. Come ha dichiarato alla stampa, infatti,
Felix Rier parla telefonicamente con la ragazza proprio un paio di giorni dopo il fatto di violenza. Ne rimane molto scioccato: come ex fidanzato, come amico e, soprattutto, come uomo.
Ne nasce così un cortometraggio, che ci porta a conoscere - caso inedito - il punto di vista maschile, lo stato d’animo di un giovane uomo, Felix, che in qualche modo sente di vergognarsi per ciò che altri uomini hanno fatto. Il corto si chiama Ein Mann zu sein (Essere un uomo) è del 2020, e si tratta di una sorta di lettera immaginaria che lui stesso invia alla sua amica Thea Malfertheiner. "
Mi confrontavo" - ha dichiarato, nel corso di un’intervista al Corriere dell’Alto Adige - "
con i pensieri e le emozioni che sentivo in quel momento (…) ho trattato la vergogna che percepivo da uomo che ovviamente non farebbe mai ricorso alla violenza, ma già il fatto di appartenere a un genere privilegiato e che può essere così brutale mi ha scosso”.
E’ nato poi il progetto del documentario "
Despite the Scars", al quale il regista ha lavorato per quattro anni, che cambia invece punto di vista, andando a raccontare il punto di vista della vittima e il suo percorso di rinascita. Molto forti sono i primi minuti del film, durante i quali, davanti allo schermo completamente buio, si ascoltano i vocali originali che la vittima ha inviato a Felix. La voragine nera che risucchia Thea, ogni volta che quei terribili atti di violenza tornano alla memoria, via via che il tempo passa, si presentano con minore frequenza, ma sempre con la stessa prepotenza e una vera guarigione non sembra possibile. Anche perché dimenticare non serve: fare tesoro di quella esperienza e comunicare al mondo - e soprattutto alle altre donne - che anche nei momenti più bui non si è soli, ha invece un valore molto importante.
07/12/2025, 19:07