Note di regia di "Prisma" di Licia Ines Coda
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Prisma" nasce con l’idea di comunicare il senso di oppressione all’interno di un contesto carico di dolore altrui. La protagonista, Clelia, non è in grado di entrare in contatto col suo dolore perché non lo considera tanto “degno” quanto quello dei familiari dell’amica morta, Beatrice. Con queste premesse e con il suo modo di fare - fin troppo gentile e non assertivo - Clelia decide di accettare il gioco malato dei suoi interlocutori, annullando la sua identità col desiderio di poter gravare meno su chi la sta ospitando.
Questo risulta in una graduale frammentazione della sua identità, restituita anche fotograficamente con lo smembramento della sua figura. Clelia viene controllata e svuotata diventando un corpo vuoto pronto ad agire come simulacro di una persona che ormai non c’è più.
Licia Ines Coda