Sin dall’infanzia presenta una forte inclinazione artistica, in particolar modo per ciò che riguarda la pittura e l’arte della rappresentazione. Al liceo si iscrive all’Istituto d’Arte Dal Prato di Guidizzolo. La posizione geografica favorevole dell’istituto e la sua lunga e prestigiosa tradizione artistica fa sì che l'istituto d'arte Del Prato sia un punto di riferimento per le città di Mantova e Brescia. Frequenta l’indirizzo di decorazione e arredamento, dove le lezioni si dividono in una parte teorica e disegn...visualizza tuttono tecnico, e una parte di pratica come tecnica dell’affresco e doratura. Finito l’Istituto d’Arte valuta inizialmente la possibilità di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Milano, cambiando infine idea e iscrivendosi al D.A.M.S. di Bologna. Qui frequenta il corso di Cinema e Spettacolo dove ha modo di seguire i corsi tenuti da importanti critici e addetti al settore come: Umberto Eco, Polidori, Barilli, Giuliani e Marotti. Nelle scelte dei corsi facoltativi predilige quelli a carattere cinematografico e in particolare di scenografia. Frequenta il corso di scenografia di Gianni Polidori.
I quattro anni di D.A.M.S. gli conferiscono così cognizioni di cinema e teatro; frequenta corsi di scenografia, storia dell’arte, storia del teatro e regia. La competenza e la serietà dei docenti porta Frigeri a confrontarsi con le avanguardie del tempo senza tralasciare il senso del dovere e responsabilità trasmessagli dall’obbligo di frequenza dei corsi e dai rigidi metri di valutazione. Il rapporto instauratosi con Polidori, e le conversazioni che avrà con lui lo porteranno ad un accentuato interesse per la scenografia, teatrale e cinematografica. Solo in un secondo momento, dopo l’incontro con Nanni Loy, professore presso il D.A.M.S. per il corso d Storia del Cinema, capisce che la sua strada è la scenografia cinematografica.
Frigeri ha l’occasione di lavorare, come assistente scenografo di Mario Chiari, con lui collabora a: La Certosa di Parma di Mauro Bolognini, La pietra del paragone di Eduardo de Filippo, Il lebbroso di Giancarlo Menotti, Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada, Chiaro di donna di Costantin Costa-Gavras
Grazie a queste grandi produzioni di ricostruzioni storiche ottiene un colloquio come scenografo presso Massimo Troisi e Roberto Benigni per il film Non ci resta che piangere. Questo film rappresenta per Frigeri il passaggio alla maturità professionale, nonostante la giovane età ha un curriculum notevole con molte esperienze di ricostruzione scenografica e collaborazioni con i più grandi registi del momento.