Sinossi *: Parigi, 26 Gennaio 2019. Nascosti dall'oscurità, tre uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice i cardini della porta di uscita di emergenza del Bataclan, la sala da concerti dove solo pochi anni prima si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall'Isis in Europa. Su quella stessa porta il noto street artist Banksy aveva realizzato, solamente sei mesi prima, “La Ragazza Triste”, in omaggio alle vittime dell'attentato. L'opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione in milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare nella provincia di Teramo abitato da due ignari inquilini cinesi, fanno irruzione i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale insieme agli ufficiali della Polizia Giudiziaria francese: la porta del Bataclan è lì, avvolta alla meglio in un lenzuolo. L'opera di Banksy è stata ritrovata, i sospetti sono stati arrestati e il 23 giugno 2022 le otto persone sono state processate e condannate fino a due anni di carcere. Da allora la porta è stata posta sotto sigillo e ancora oggi è oggetto di una controversia legale: i proprietari dello stabile del Bataclan e la città di Parigi si contendono la proprietà della porta. Ognuno di loro ha intentato una causa civile e penale che, secondo quanto dichiarato dagli avvocati, durerà ancora diversi anni. Il documentario “Banksy e la Ragazza del Bataclan” ripercorre l’intera vicenda attraverso le testimonianze di tutti i suoi protagonisti, raccontando come una singola opera di street art possa rappresentare il sentimento di un'intera comunità ferita. Un viaggio nell'incredibile universo artistico di Banksy, ma anche nel mercato nero dell'arte e nel copyright, una storia che rispecchia come nessun'altra la potenza e le contraddizioni dell'arte di strada, in un documentario che segue la storia del furto e della riscoperta dell'opera simbolo sulla follia del terrorismo: la “Ragazza triste” di Banksy.