Sinossi *: Nel Settecento, mentre lo splendore di Venezia era al crepuscolo, culminava il successo del commediografo Carlo Goldoni che anticipò, sulle scene, la Rivoluzione francese rinnovando il teatro europeo: tolse agli attori la maschera mistificatrice della commedia dell'arte per mostrare il vero volto e le emozioni dei borghesi dell'età dell'Illuminismo. Il successo dell'opera di Goldoni è dovuto ad un'abile organizzazione drammaturgica della sua vita reale. Goldoni porta in scena, sotto nomi di fantasia, i protagonisti veri del suo universo privato per esaltare le sue passioni libertine, e per sbeffeggiare, con l'autoironia, i rovesci della sorte e i suoi nemici. Un'arte che, in virtù della sua famosa riforma del teatro e della commedia, toccherà vette insuperate, e gli porterà la fama mondiale.
Note:
I brani degli spettacoli teatrali presenti nel film sono tratti da:
- "Arlecchino servitore di due padroni" di Carlo Goldoni per la regia di Giorgio Strehler (Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa)
- "Una delle ultime sere di Carnovale" di Carlo Goldoni con scene, costumi e regia di Pier Lugi Pizzi (Teatro Stabile del Veneto)
- "Le smanie per la villeggiatura" di Carlo Goldoni per la regia di Tiziana Grillo (Teatro Sala)
- "I Rusteghi" di Carlo Goldoni per la regia di Renzo Satolin (Teatro Arte Rinascita)
- "Le Baruffe Chiozzotte" di Carlo Goldoni per la regia di Flavio Rover (Picolo Teatro Città di Sacile)
- "La vedova scaltra" di Carlo Goldoni per la regia di Giovanni Giusto (Compagnia Teatri dei Pazzi)
- "I pettegolezzi delle donne" di Carlo Goldoni per la regia di Gianni Visentin (Compagnia Teatrale La Goldoniana)
- "Il Campiello" di Carlo Goldoni per la regia di Alberto Bronzato (Estravagario Teatro Verona)
- "Il Teatro Comico" di Carlo Goldoni per la regia di Marco Bernardi (Teatro Stabile di Bolzano, La Biennale di Venezia)
- "Arlecchino - Don Giovanni", drammaturgia e regia di Roberto Cuppone e Michele Modesto Casarin (Pantakin)