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- COME L'ABETE, SAPIENTE DELLE COSE DELL'ALTO - Natura e preghiere


Sinossi *:
Nel panorama degli ordini monastici non esistono altri esempi nei quali la gestione del bosco, custode del silenzio nel quale nasce e vive la virtù e vissuto come deserto ascetico, è parte integrante delle disposizioni e della costituzione dell’ordine stesso. I monaci benedettini camaldolesi per secoli sono stati autori del paesaggio e degli equilibri ecologici attualmente gestiti dal Corpo Forestale dello Stato Italiano, praticando uno sviluppo socio-economico locale sostenibile e innescando un welfare condiviso con le con le popolazioni rurali locali. Oggi, grazie all’accordo fra il Collegium Scriptorium Fontis Avellanae e INEA, avremo presto on line il loro Codice Forestale, che é parte integrante di una proposta di candidatura UNESCO. Il materiale storico e archivistico di interesse forestale e agricolo appartenente all’Ordine è in fase di censimento. La Comunità Monastica Camaldolese compirà nel 2012 mille anni di fondazione, anni nei quali l’uomo ha dimostrato più volte di poter distruggere equilibri secolari. I monaci di Camaldoli sostengono da sempre che l’uomo è capace, se lo vuole, di fare il contrario: la responsabilità ambientale di tutti gli abitanti della terra risiede nel sapere cogliere la sfida del presente e del futuro, lasciando alle generazioni future una terra in uno stato di salute, almeno, come l’hanno trovata. I mille anni di Camaldoli sono mille anni di cura, rispetto e tutela dell’ambiente, con la consapevolezza di rappresentare solo una parte delle creature che popolano questa terra e come tali di dover fare, con responsabilità, la propria parte.

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