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E FU SERA E FU MATTINA - Se ci lascia il sole...Sinossi *: Giorni nostri. Colline di Langa. Sera.
Ad Avila, un tranquillo paesino di 2.000 anime che regna in cima a una verde collina, si sta festeggiando in piazza, come ogni anno, la festa di Sant’Eurosia, patrona dei frutti della terra.
Il sindaco Nicola e il parroco Francesco (che vuole essere chiamato senza “Don”, perchè “Don” è solo Dio) danno dal palco il tanto atteso “via” all’inizio della festa e le tante persone sedute ai tavoli iniziano finalmente a mangiare.
Sceso in piazza, Francesco saluta con alcune strette di mano e qualche buona parola le tante persone che gli si parano davanti e si dirige velocemente al bar del paese, colmo di gente come raramente capita, per incontrare Luisa, cameriera del bar e amica vera, la quale ha bisogno di parlargli.
Ma al bar del paese è successo qualcosa. Un evento eccezionale, di quelli che ad Avila non sono abituati a vedere spesso. Gli occhi delle persone sono puntati sulla televisione del bar e paiono non volersi staccare per nessun motivo. E quando Francesco arriva sul posto, la gente è già nel panico.
Arturo, il papà di Luisa, esce di corsa e agitato inizia a farneticare qualcosa a Francesco: “il sole” – “la benzina”. La gente impaurita si allontana sempre più dal bar.
La vita e la quotidianità delle 2.000 anime di Avila verrà letteralmente sconvolta e messa in discussione, obbligando ciascun singolo a cambiare e ridimensionare la propria esistenza.
Nel bene e nel male.