Sinossi *: Dopo sessant'anni di ricerca teatrale e performativa, Ewa Benesz, una delle ultime testimoni dell’esperienza del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski, tra i pochi allievi diretti ad aver proseguito il cammino del Parateatro, decide di lasciare l'Italia e tornare a Lublino, la città da cui è fuggita negli anni ’80 durante la legge marziale polacca. Dovrà dire addio ai suoi allievi, alcuni dei quali hanno con lei un legame che dura da decenni. La sua pratica teatrale e la sua la ricerca attingono a una tradizione e a una pratica che possono essere trasmesse soltanto personalmente: è forte il rischio che le sue conoscenze vadano perse per sempre.
Alla soglia degli ottant’anni, Ewa scrive le sue memorie mentre continua a viaggiare per portare il suo particolare lavoro. La vediamo a Brzezinka, il luogo dove Grotowski creò il Parateatro, per poi allontanarsi e raggiungere Napoli, Palermo e arrivare quindi alla casa laboratorio Cenci, in Umbria, dove il pedagogo Franco Lorenzoni ospitò Grotowski in fuga dalla legge marziale polacca come la stessa Ewa. Infine la grande casa ai piedi del Monte Porceddus, nel cuore della Sardegna, dove ha realizzato il sogno di una vita “povera” come auspicato dal suo maestro Grotowski.
Nel suo ritorno in Polonia, Ewa si confronta con il peso silenzioso di una vita trascorsa lontano da casa, in un viaggio che è al contempo conclusione e ritorno alle origini.