Sinossi *: Seconda metà dell’Ottocento. Il giovane rampollo di una famiglia aristocratica abbandona le comodità dei salotti e parte dal Friuli alla scoperta delle macchie bianche sull’Atlante, le terre incognite d’Africa. Si chiama Pietro Savorgnan di Brazzà. Italiano naturalizzato francese.
Ma ora l’attesa è finita, i tam tam salutano il Grande Spirito dell’eroe che torna sul suo fiume, nel luogo che porta il suo nome: Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo. Per accogliere le sue ossa è stato inaugurato il 3 ottobre 2006 un enorme mausoleo in marmo italiano. Dietro il teatrino delle belle parole, del taglio dei nastri e dei tappeti rossi stesi alla famiglia Brazzà per acconsentire al trasferimento delle spoglie dell’illustre antenato, c’è una realtà molto più squallida ed estremamente lucrativa. Ieri era il legno, era il caucciù, era l’avorio. Oggi è il petrolio. In primo piano il volto di Brazzà, al suo fianco vincitori e complici, ma anche i vinti. E dietro a tutto: la posta in gioco.