Sinossi *: Léa Est Partie Avec Les Fleurs si muove lungo il crinale fragile tra indagine empirica e costruzione immaginaria, fra realtà e frottola. Protagonista è Léa, la madre del regista, o meglio i racconti di Léa su sé stessa, che è tutto ciò che resta dopo la sua fuga, oltre alla sua vecchia videocamera; pochi indizi per scoprire qualcosa di lei. Peccato che, ci dice la voce narrante sopra le immagini, le storie di Léa siano tutte inattendibili e del suo passato, dei suoi viaggi e avventure nessuno sembra averne ricordo. “Bugiarda patologica” la definisce il figlio, sospettando anche però che la menzogna servisse a questa donna – ragazzina nel ’68 che ruba i fiori perché non le piace vederli costretti nei vasi dei fiorai – e come espressione di indipendenza, come modo di non fermarsi mai troppo nei luoghi e nei ruoli.