Descrizione: Venti racconti pubblicati per la prima volta nel 1999, venti storie di felice invenzione dove il lettore rimarrà deliziato da un Montalbano «delle origini» e dove i comprimari possono diventare protagonisti (Catarella, ad esempio, risolve un caso).
Camilleri da autentico racconta-storie si diverte a creare situazioni in cui il senso di umanità del commissario ha la meglio sull’osservanza della legge, ma se chiude un occhio lo fa per senso di giustizia. Anche negli Arancini sono assenti efferati fatti di sangue e per ribadire il concetto in un racconto Montalbano addirittura si rifiuta di proseguire l’indagine - «non mi piace questo racconto», dice al telefono allo scrittore, «non voglio entrarci, non è cosa mia». Nessuna delle storie, lo ha confessato il maestro di Vigàta, è stata scritta se non dietro una precisa suggestione, quasi una necessità. Infatti, ammette, quasi tutte rispondono a problemi narrativi che si era posto, a domande sue, a «scommesse che avevo fatto con me stesso». Numerose le suggestioni letterarie, da Pessoa a Manzoni a Pirandello e al teatro in genere.
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