Descrizione: Grasso, spesso sporco, se non addirittura unto. Eppure agile, sempre in azione, travolgente, a modo suo affascinante: così appare John Belushi nelle sue migliori interpretazioni. Esploso con la sua comicità demenziale e dirompente alla metà degli anni ’70, Belushi ha rappresentato una comicità nuova, fracassona, esagerata, che ha fatto del corpo e della sua riappropriazione il “segno” teorico generazionale. Figlio degli anni ’60 e legato a quel “filo rosso” che va dalla beat generation al punk passando per il ’68, John Belushi attraverso il ballo, la fuga, la celebrazione del disordine e del caos, ha messo a soqquadro il cinema e lo show business, ponendo al primo posto elementi come piacere, divertimento, gioia dei sensi, intesi come momenti “eversivi”, anti establishment, assolutamente non “politicamente corretti”. Il tutto tramite una comicità irresistibile e distruttrice, in teatro (Second City). in TV (Il Saturday Night Live), al cinema (con film come Animal House, 1941, The Blues Brothers) e anche attraverso la musica, che, grazie a lui. ha riscoperto le radici “nere” (il rhythm’n’blues) della musica americana. Questo libro ne propone, finalmente, un’analisi storico-critica (superando il biografismo scandalistico che ne ha caratterizzato finora la pubblicistica), andando oltre la sua drammatica scomparsa ed occupandosi invece di ciò che ha realizzato e significato in vita.
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