Sinossi *: Ispirato a “La conferenza degli Uccelli” di Farid al-Din ‘Attar, poeta persiano del XIII sec, il film narra di uno stormo di uccelli che viaggia al seguito di Upupa, verso la Montagna di Kafh, dimora di Re Simourgh, che può dare tutte le risposte alle loro domande. Tra sogno e realtà, i volatile attraversano le 7 Valli. I più si perdono per strada, tranne i 4 di loro che vivranno l’esperienza di altrettanti personaggi umani reali: Monika (Albania), Abdurrahman (Turchia), Jihad (Siria) e Susan (Israele). Personaggi molto diversi l’uno dall’altra, per età, genere, cultura e religione, territorio di origine e mitologie, paesaggi geografici e background storico e psicologico. Tuttavia, per i casi della vita, ma sulla base della propria specifica differente ortodossia, ognuno di loro vive contemporaneamente in due o più religioni. Non solo “accanto”, in un atteggiamento di tolleranza, ma “abitandone più d’una allo stesso tempo”. Il cinema d’animazione, per via di metafora, consente di dare visibilità sia alla loro comunanza spirituale, nella loro assoluta differenza culturale, sia all’antichità della tradizione sapienziale in cui tale comunanza si inscrive: la religione dell’Amore. Alla fine solo a 6 uccelli sarà rivelato il segreto: all’Upupa che li guida (ma anche lei dovrà prima imparare qualcosa); ai 4 che avranno vissuto l’esperienza d'Amore di quei personaggi umani, più ad un sesto, il più improbabile di tutti. Il film Metamorphosis utilizza tecniche miste, una scelta che trova ragioni espressive non casuali. Con i colori dell’illustrazione della favola l’animazione cut-out racconta il viaggio di uno stormo di volatili, struttura portante del film; si aggiungono due interventi di Animazione pittorica come prologo ed epilogo del film. L’Animazione in rotoscoping racconta il mondo dei 4 personaggi umani reali come un mondo di mezzo, stretto tra quello colorato e spirituale degli uccelli e quello in bianco e nero della violenza della Storia. I personaggi umani si sforzano, infatti, di dare colore (spiritualità) a un mondo di tenebra. Qui i materiali d’archivio sono utilizzati come layout, ma con la possibilità di inventare, esplicitando azioni che il materiale di archivio non ha registrato. I materiali di archivio a colori utilizzati in quanto tali, invece, descrivono situazioni di impensabile convivenza cui contribuiscono i personaggi umani, il cui significato sfuggirebbe al senso comune senza l’accostamento alle animazioni di fantasia. Queste ne consentono una ricezione critica più autentica, non casuale, e trovano a loro volta autenticazione dai primi. I materiali fotografici poi richiamano alla memoria la violenza della Storia: episodi genocidari in cui ogni religione, nessuna esclusa, è stata ora vittima ora carnefice, quando si è scelta la discriminazione, anzichè il dialogo. Un’opera visionaria sulla pace, che prova a sbrogliare la complessa matassa delle tante guerre e dei tanti conflitti che ancora affliggono le popolazioni della Terra.
Note:
Produzione esecutiva in Emilia Romagna: Achtoons srl.
Produzione esecutiva in Puglia: Prem1ere Film srl.
Il film "Metamorphosis" utilizza tecniche miste, una scelta che trova ragioni espressive non casuali. Con i colori dell’illustrazione della favola l’animazione cut-out (22 min. c.a.) racconta il viaggio di uno stormo di volatili, struttura portante del film, ispirato a «La conferenza degli Uccelli» di Farid al-Din ‘Attar, poeta persiano del XIII sec.; si aggiungono due interventi di Animazione pittorica come prologo ed epilogo del film (3 minuti c.a.).
L’Animazione in rotoscoping (45 min. c.a.) racconta il mondo dei 4 personaggi umani reali come un mondo di mezzo, stretto tra quello colorato e spirituale degli uccelli e quello in b/n della violenza della Storia. I personaggi umani si sforzano, infatti, di dare colore (spiritualità) a un mondo di tenebra. Qui i materiali d’archivio sono utilizzati come layout, ma con la possibilità di inventare anche talvolta, esplicitando azioni che il materiale di archivio non ha registrato.
I materiali di archivio a colori utilizzati in quanto tali, invece, descrivono situazioni di impensabile convivenza cui contribuiscono i personaggi umani, il cui significato sfuggirebbe al senso comune senza l’accostamento alle animazioni di fantasia. Queste ne consentono una ricezione critica più autentica, non casuale (22 min. c.a.), e trovano a loro volta autenticazione dai primi.
Materiali fotografici poi richiamano alla memoria la violenza della Storia: episodi genocidari in cui ogni religione, nessuna esclusa, è stata ora vittima ora carnefice, quando si è scelta la discriminazione, anziché il dialogo, l’invenzione del nemico anziché la Via dell’Amore. Semmai lo sforzo dei personaggi sembrasse velleitario, l’archivio fotografico mostra l’esito lugubre
di scelte opposte. Lungo l’itinerario del viaggio del film, richiamando i fatti di Bosnia, Kossovo, Shoà di Salonicco, Pogrom di Istanbul, Genocidio Armeni, questione kurda, siriana, palestinese, tali materiali evocano anche il background dei personaggi umani del film, toccati tutti dall’una o l’altra vicenda (8 min. c.a.).
TEMA
Il tema è ben espresso dai versi di Jalâl ad-Dîn Rumi (Fîhî-mâ-fîh, XIII secolo): "Esistono molte vie di ricerca, ma la ricerca è sempre la stessa. Forse non vedi che le strade che conducono a La Mecca sono diverse, l’una proveniente da Bisanzio, l’altra dalla Siria, altre ancora che passano per la terra o per il mare? La distanza da percorrere è ogni volta diversa; ma, quando arrivano alla fine, le controversie, le discussioni e le divergenze di vedute scompaiono, perché i cuori si uniscono. Questo slancio del cuore non è né la fede, né la miscredenza, ma l’Amore".