Sinossi *: Il film vuole indagare una potenziale condizione di sospensione contemporanea in cui è caduta la società occidentale. L'artista, assemblando un dispositivo ottico unico, ha esplorato la dimensione microscopica della carta per le affissioni e l'ha riproiettata nei suoi ambienti urbani.
Il risultato è un'opera atmosferica in cui il micro si confronta con il macro in una sequenza di proiezioni urbane dove per giustapposizione di prospettive la realtà risulta parzialmente sospesa.
Note:
“Milano di Carta” (2020) è parte di una serie di sperimentazioni cominciate nel 2020, tra cui “Manifestarsi” (2021) e “Aria di Attesa” (2021). Un ipotetico “cinema materico”, una metodologia influenzata dalla corrente del nuovo materialismo e l’arte informale, che sperimenta con una forma cinematografica processuale, dove l’indagine artistica, interrogando la materia attraverso una meticolosa cura tecnica, produce risultati audio-visivi profondamente atmosferici.