Note di regia del film "Pays Barbare"
Ci chiniamo su materiali riguardanti l’Etiopia coloniale italiana (Abissinia), di recente scovati in un archivio cinematografico privato. Frughiamo tra i fotogrammi del colonialismo, studiandoli con una lente e trascrivendo le didascalie. I materiali dovevano essere visti tra le pareti domestiche, in silenzio. In questi brani cinematografici si possono notare, guardandoli a mano, senza un proiettore, i segni di chi aveva posseduto i film, le parti sulle quali più volte era ritornato. Una doppia lettura la nostra, quella delle immagini e il modo in cui erano state consumate. Donna etiope inginocchiata con veste aperta sul seno, militare barbuto che le insapona simbolicamente la testa: le didascalie forniscono termini ricorrenti, come barbaro, primitivo, razziatore, bigamia. Tra le pellicole troviamo una somma di sequenze militari della violenta impresa italiana per la conquista dell’Etiopia e la scritta: “Per questo paese primitivo e barbaro l’ora della civiltà è ormai scoccata”. Sono storia dell’immagine di Mussolini in Africa: la comunicazione alle masse attraverso le caratteristiche fisiche della sua persona, che deve apparire come un’icona fortemente marcata e incomparabile.
Yervant Gianikian e
Angela Ricci Lucchi