PANE E BURLESQUE - Puglia, pizzi e qualche curva
Un nuovo debutto, una nuova regista. "
Pane e Burlesque" è un'operazione difficile da comprendere, ma i dubbi arrivano perlopiù da sceneggiatura e regia. Intanto pensare di riproporre l'ennesimo riscatto dalla crisi attraverso la scorciatoia dello spettacolo di dilettanti, sembra azzardato dopo i successi internazionali, da
Full Monty in avanti, che hanno raggiunto livelli qualitativi forse impensabili da noi. Poi, appunto, mettere in scena una commedia pugliese senza una precisa idea di regia che a cascata si riversa negativamente sulla recitazione, sulla fotografia, sul montaggio e perfino sui costumi. Forse, possiamo azzardare,
Manuela Tempesta non era matura per dirigere un film importante o almeno questo traspare da
Pane e Burlesque.
Le interpreti, con in testa
Laura Chiatti, sembrano lasciate al loro destino, con cambi repentini e ingiustificati di personalità e di recitazione, accompagnati da trucco e parrucco, che risultano difficili da digerire. La vita cambia, le persone anche ma è difficile credere che basti così poco, come il film mostra, per cambiare maniera di camminare, di parlare o di relazionarsi con il prossimo. Il cambiamento, strada a cui ogni film porta, deve essere credibile e commisurato agli accadimenti, altrimenti tutta la storia ne risente diventando insopportabile.
Oltre a
Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Michela Andreozzi e Giovanna Rei ce la mettono tutta per portare a termine l'impresa ma le occasioni in cui sembrano abbandonate a se stesse e senza guida si susseguono per tutta la durata del film.
Edoardo Leo è costretto nei panni del solito marito imbranato, ma forse ha ragione lui quando sottolinea che i film girati nel corso di due anni gli escono tutti insieme mostrandolo sempre nello stesso ruolo.
Pane e Burlesque è un'operazione commerciale prodotta dalla IIF di
Fulvio e Federica Lucisano, finanziata dal Mibac, dall'Apulia Film Commission e distribuita dalla Rai attraverso 01 Distribution.
31/05/2014, 00:33
Stefano Amadio