MAURIZIO MATTIOLI - "Non si ruba a casa dei Ladri"
Un nuovo film con i fratelli Vanzina, qual è il segreto della vostra intesa sul set?
"Quando Carlo ed Enrico mi chiamano per un film è perché mi conoscono molto bene, ormai sono come dei sarti esperti che hanno tutte le misure già pronte e io non mi preoccupo mai di niente, vado sul sicuro. Forse possiamo discutere ogni tanto sull'ipotesi di spingere o meno con l'accento e il dialetto romanesco, o su un'intenzione che loro chiedono di sottolineare ma sono tutti piccoli dettagli del momento che si risolvono al volo. La struttura portante del personaggio è sempre quella, da tempi immemorabili".
Chi è il personaggio che interpreti in "Non si Ruba in casa dei Ladri"?
"Si chiama Giorgio, è un poveraccio che vendeva macchine di lusso in un autosalone e a un certo punto si ritrova vittima di un fallimento e si adatta a fare l'autista di limousine per gli stranieri fino a quando non ritrova il suo amico Antonio, interpretato da
Vincenzo Salemme, che gli propone di spalleggiarlo in una truffa che ha escogitato insieme a sua moglie".
Di che genere di film si tratta?
"È una classica commedia con un piccolo giallo al suo interno per i meccanismi della truffa da portare a termine. Direi un giallo-rosa... simile a quelli con
Audrey Hepburn, tipo
Sciarada o
Come rubare un milione di dollari e vivere felici.
E in Italia a che tipo di commedia può assomigliare?
"È un film divertente e allegro ma capace di denunciare un tipo di comportamento di certi politici. Al di là dello schierarsi ideologicamente da una parte o dall'altra. Nella rappresentazione della nostra realtà quotidiana c'è dentro tutto, sono cose che potrebbero succedere, racconta persone con le loro problematiche e ognuno si porta dietro la sua disperazione e il suo bisogno di rivincita".
Un rapporto saldo con regista e autore che proseguirà a lungo?
"Io, Carlo ed Enrico li faccio ridere. Sono due grandi signori nella vita e due profondi conoscitori del loro mestiere, con loro ho girato alcuni dei miei film migliori come "
Il pranzo della Domenica" ma collaboriamo sin dalla fine degli anni 80. Tra noi ci sono sempre stati un rapporto sano e importante e una bella complicità. Quando ci rivediamo è come se ci fossimo lasciati il giorno prima".
28/10/2016, 17:44
Natalia Giunti