Note di regia "Chet is Back. Chet Baker"
Le avventure e le disavventure di Chet Baker, sono entrate nei racconti mirabolanti, magari un po’ romanzati, di chi ne è stato testimone , hanno valicato la frontiera della musica e si sono intrecciate con la vita culturale e del costume del nostro Paese.
Un'Italia che cambiò volto velocemente,dalla spensieratezza degli anni '60 si passò alla cupezza degli anni di piombo, così come il giovane Chet che scrisse tutta la sua storia su quel volto angelico che sembrava portare i segni di tutte le gioie e le sofferenze attraversate.
Ebbe una vita pubblica, scandalosa, coraggiosa, sfortunata e una vita privata, tormentata, oscura e dolorosa. Emergeva sui palcoscenici di mezza Europa (di piccoli club: dalla Sicilia a Trieste) e sulle pagine dei giornali, per scomparire all'improvviso per lunghi periodi. Magari con soldi che aveva preso a prestito da un amico. Grandi fortune e drammatici black out.
Una vita dedicata alla musica e all’eroina. Alle automobili e alle donne che attraeva come una calamita. Nessuno è stato capace di fondere arte e vita come lui, di frequentare bettole e ristoranti di lusso, di fare del jazz uno stile di vita.
Angelo e diavolo il grande Chet: dottor Chet e mr. Baker. Sublime musicista ma capace di tradimenti e di cattiverie a causa della sua dipendenza dalle droghe. Aveva però la facilità di essere se stesso attraverso la musica e il suo strumento, la tromba, con cui trasmetteva in modo limpido la sua personalità melanconica e che faceva di lui un grande artista.
Nello Correale