50 KM ALL'ORA - Buona la coppia
Buona la prima per l’accoppiata De Luigi /Accorsi.
Per la prima volta insieme sul grande schermo in 50 km all’ora, i due attori funzionano e danno vita ad uno scoppiettante on the road emiliano- romagnolo che attraverso i paesaggi mette in scena un viaggio di formazione fuori tempo massimo. Quello di Rocco e Guido, fratelli cinquantenni agli antipodi costretti a ritrovarsi dopo molti anni in occasione della morte del padre (Alessandro Haber).
La missione è portare le sue ceneri accanto alla tomba della madre ma se il mezzo di locomozione scelto sono due sgangherati e indistruttibili motorini anni ’80 (un Califfone e un Ciao) tutto può succedere. Ispirato ad un film tedesco del 2018 (25 km) e scritto da De Luigi con Giovanni Bognetti, 50 km all’ora (terza prova dietro la macchina da presa dell’attore di Sant’Arcangelo di Romagna dopo Tiramisù e Tre di troppo) diverte garbo e misura tra spruzzate di malinconia (gli anni ’80 sono i veri protagonisti del film) e voglia di nuovi slanci esistenziali.
Un film contemporaneo in costume- scrive De Luigi nelle note di regia-
che si snoda lungo una sorta di bolla temporale che rimette in gioco umori e rancori, sentimenti sopiti e segreti da rivelare.
Tra taxi circondati di pecore in mezzo al nulla e regole di viaggio, partite a ping pong e nostalgia del passato (La cosa più bella dei ricordi? Li puoi inventare…dice Rocco al fratello), abbuffate al ristorante (come in Monty Python- Il senso della vita) e attacchi di panico, sciamani di Bagnocavallo e notti focose (irresistibile De Luigi nei panni di un purosangue bretone con la donna sadomaso che lo comanda) ecco quello scapestrato manager del divertimento su navi da crociera (Accorsi) e quel riservato e introverso meccanico che ha continuato a vivere sulle orme del padre (De Luigi) avvicinarsi a poco a poco in un gioco di fratellanza ritrovata alla quale fanno da sfondo i fiumi, le dighe e le pianure prima e la costa Adriatica dalle saline ai pedalò poi.
Film di trasformazioni, esteriori ed interiori, 50 km all’ora soffre soltanto di qualche lungaggine (l’insistita sequenza del furto del motorino poi ripreso su tutte) ma la felice e naturale coesione dei due interpreti (viene voglia di rivederli subito in un altro film) e la cura formale dell’insieme meritano la visione.
27/12/2023, 15:45
Claudio Fontanini